Fara Sabina, gaffe vendita comune all’Ater. Parte lo scaricabarile Basilicata-Maggi. Il sindaco: “Grossolano errore di valutazione”

 

(pa.gio.) Parte lo scaricabarile sul pasticciaccio Comune di Fara-Ater relativo alla “tentata vendita” di una porzione del Municipio del capoluogo sabino da parte del primo al secondo ente. Ed è il primo cittadino farense, Davide Basilicata, a menare per primo le danze, affidando al suo profilo Facebook un post nel quale, in parole povere, attribuisce tutta la colpa dell’accaduto al commissario dell’Ater di Rieti, Eliseo Maggi: “Sconcertato e deluso per una importante occasione persa per la nostra Fara in Sabina – tuona Basilicata – a causa di un evidente e grossolano errore di valutazione da parte dell’Ater di Rieti (ergo di Maggi), rispetto a quella che sarebbe potuta essere senza alcun dubbio una valida idea, un portentoso e ambizioso progetto di formazione e cultura, da portare a compimento attraverso un percorso congiunto tracciato insieme. La realizzazione di un polo del sapere – scrive ancora il sindaco, sempre e solo su Facebook – rimane uno degli obiettivi primari che questa amministrazione porterà avanti insieme al potenziamento dell’aspetto turistico e culturale, come fattori essenziali per il rilancio del borgo”.

Con o senza i soldi dell’Ater, ergo della Regione Lazio, che ha bloccato sul nascere il preliminare di vendita. Un atto che, però, è stato proprio lo stesso sindaco Basilicata a firmare, per poi dirsi “deluso e sconcertato”, quasi a cadere dal pero di fronte a quella che, ai più, è sembrata sin da subito un’attività non proprio in linea con la policy dell’Agenzia deputata all’edilizia residenziale della Regione Lazio. In Italia però, si sa, è sempre colpa degli altri, e così anche a Fara la responsabilità della gaffe istituzionale, a detta del suo sindaco, è tutta di Eliseo Maggi e dell’Ater. C’è da attendersi a breve una controreplica.

Intanto a parlare sono i consiglieri di minoranza del gruppo di Fara Bene Comune, che in una nota a firma dei consiglieri Gabriele Picchi, Paolo Spaziani e Danilo Maestri, considerano il sindaco più che responsabile di quanto accaduto. O meglio, di quanto sarebbe potuto accadere: “Come sempre più spesso avviene, il consiglio comunale e le forze politiche che vi sono rappresentate (organi preposti alla discussione e al confronto del Comune di Fara in Sabina) sono state scavalcate dall’azione del sindaco – scrivono i consiglierid i Fara Bene Comune – che, in perfetta solitudine, come se fosse nel salotto della propria abitazione, fa e disfa a suo piacimento, continuando peraltro a sommare errore a errore. Oggi (ieri, ndr) apprendiamo con soddisfazione che la Regione ha bloccato tale iniziativa – proseguono quelli di Fara Bene Comune – in quanto fatta con fondi non destinati a quel tipo di operazione, ma ci chiediamo se il sindaco e il commissario dell’Ater si siano resi conto di quello che stavano facendo. Notiamo che il sindaco affida ormai il suo pensiero ai social, e come accade negli ultimi tempi scarica ogni responsabilità su altri: questo modo di fare politica lo riteniamo inaccettabile. Tra qualche giorno presenteremo sull’argomento un nostro ordine del giorno, che speriamo possa essere discusso al più presto in Consiglio comunale, nel quale chiederemo a tutti i consiglieri di opporsi a tale sciagurata scelta, e proporremo le nostre idee per il palazzo comunale”. Foto: RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email