Una giornata di studio su Massimo Rinaldi con il vescovo: “Fu un grande comunicatore”

Una giornata interamente dedicata a conoscere ed approfondire la figura del venerabile Massimo Rinaldi, quella di sabato 13 maggio. Il convegno storico sul missionario scalabriniano nominato vescovo di Rieti nel 1924 da Papa Pio IX, è stato promosso dall”Istituto Storico Massimo Rinaldi e si è svolto nel salone di rappresentanza della Prefettura di Rieti. Ad aprire i lavori insieme al prefetto Walter Crudo l’attuale vescovo di Rieti Domenico Pompili, il quale ha voluto sottolineare tre delle caratteristiche essenziali che rendono degna di attenzione la figura del suo predecessore.

“Massimo Rinaldi era un missionario, un cittadino ed un comunicatore – ha detto Pompili – lui capì prima di tutti che era necessario allontanarsi per capire meglio ciò che si lasciava, per poi tornare con una consapevolezza diversa: egli si misurò con cose nuove che esulavano da antiche consuetudini, fu un vero esempio di Chiesa in uscita come direbbe oggi Papa Francesco. Inoltre, fu un cittadino ben calato nella sua epoca, tuttavia non si lasciò irretire dal fascismo e riuscì a star fuori da ogni campanilismo: il suo pensiero aveva una visione di Patria aperta ed innovatrice. In ultimo, Rinaldi capì perfettamente le potenzialità del giornale, ne fondò uno e lo curò con grande passione ritenendolo uno strumento molto più efficace della lettera pastorale: fu un grande comunicatore”.

Durante la giornata di studi si sono alternati gli interventi di numerosi relatori, tra i quali il professor Andrea Riccardi,  storico fondatore della Comunità di Sant’Egidio, il quale ha illustrato in maniera esauriente e puntuale le figure dei pontefici riguardanti la vita di Massimo Rinaldi. Foto: VECCHI ©

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