Amazon, il centro di Passo Corese sarà robotizzato. Posti di lavoro veri o job killer?

(di Paolo Giomi) Il futuro della logistica si ferma in provincia di Rieti. Dal prossimo autunno (settembre, ormai la data è pressoché certa), il nuovo centro distribuzione Amazon per il Centro-Sud Italia, realizzato nel polo logistico di Fara Sabina, sarà anche il primo centro in Italia a dotarsi della più avanzata tecnologia di Amazon Robotics. A spostare le merci tra uno scaffale e l’altro – ad eccezione del vestiario e dei pacchi di grandi dimensioni – non saranno gli addetti “umani”, ma dei robot. Fantascienza, ma non troppo. Perché più che a macchine “umanoidi” in stile Isaac Asimov, i robot di Amazon assomigliano più a grandi aspirapolveri, che guidati da un software proprietario si muovono su bande magnetiche fermandosi in prossimità degli addetti, stavolta personale “in carne e ossa”, che avrà il compito di catalogare e stoccare le merci tra una spedizione e l’altra.

È il futuro della logistica, che Amazon ha già avviato in 5 magazzini tra Usa ed Europa, che diventeranno 8 proprio alla fine del 2017, quando, oltre a Passo Corese, anche Germania e Polonia conosceranno l’integrazione uomo-macchina sulle nuove piattaforme logistiche.

Da qui la domanda regina, quanto mai spontanea: Quali e quanti posti di lavoro toglieranno i robot immessi a Passo Corese al personale “umano”? Nessuno, a sentire i responsabili del colosso americano del commercio online. Anzi. “Nei magazzini dove sono impiegati i nostri robot – spiegano dal gigante Usa – paradossalmente ci sono i numeri più alti di personale umano impiegato”. “Con l’introduzione di Amazon Robotics – prosegue l’azienda in una nota – saranno 1.200 i posti di lavoro che verranno creati nei prossimi tre anni nel centro di distribuzione di Fara Sabina, con l’obiettivo di soddisfare la crescente domanda dei clienti italiani. I robot aiutano i nostri dipendenti a svolgere il proprio lavoro in modo più semplice ed efficace e, allo stesso tempo, creano all’interno della rete Amazon posti di lavoro qualificati. Anche quando abbiamo introdotto i robot nella nostra rete statunitense, abbiamo continuato ad assumere migliaia di persone. In Europa nel 2016 abbiamo introdotto Amazon Robotics in 5 centri di distribuzione per un anno intero, e parallelamente abbiamo continuato a creare più di 6.000 nuovi posti di lavoro a tempo nelle stesse strutture”.

I robot di Amazon si sposteranno in diverse aree all’interno del centro di distribuzione in via di apertura a Passo Corese, per prelevare gli scaffali mobili con i prodotti e consegnarli ai dipendenti, che lavorano in postazioni ergonomiche. Quando arriva il robot, i dipendenti prelevano gli oggetti dallo scaffale in cui il robot li ha depositati, dopodiché l’oggetto viene impacchettato e spedito ai clienti.

“Questo sistema – spiegano ancora da Amazon – consente di ottimizzare il lavoro e ci aiuta a velocizzare l’intero processo, permettendoci di consegnare i prodotti ai clienti ancora più velocemente”. Non solo. A sentire l’azienda americana, inoltre, verranno limitati gli spostamenti fisici degli addetti al magazzino, le cui corse forsennate da una parte all’altra degli stabilimenti produttivi sono state oggetto di numerose critiche nelle settimane scorse, proprio per la qualità del lavoro e la ricerca ossessiva del rispetto delle tempistiche di imballaggio e spedizione.

Le voci e le indiscrezioni sull’arrivo dei robot nel centro di Passo Corese circolavano da tempo attorno alla struttura in fase di realizzazione lungo la via Ternana, ma proprio come avvenuto per comunicare il suo arrivo in provincia di Rieti, in linea con la strategia comunicativa adottata, Amazon ha atteso che tutto sia ufficiale e “nero su bianco” per rendere ufficiale la notizia. E lo ha fatto da Londra, dove è stato possibile vedere dal vivo il movimento sincronizzato dei macchinari, realizzati dalla Kiva per conto di Amazon.

“Un magazzino robotizzato gira il 15% più velocemente rispetto ad uno tradizionale – ha spiegato Stefano Perego, direttore delle operazioni di Amazon nel Regno Unito nonché “pioniere” dell’approdo dell’azienda di Jeff Bezos in Italia, nel 2011 – dunque lo scarto, seppure minimo, di personale impiegato nella struttura viene compensato con la maggior domanda di lavoro per i corrieri e per i tecnici della manutenzione. In Italia arriveremo a 3800 dipendenti”. I quali, assicura Amazon, non verranno assunti in cooperative o intermediari, ma direttamente da Amazon. Si vedrà. Foto: Amazon Robotics ©

Print Friendly, PDF & Email