Le opere dei ragazzi dell’Artistico esposte a Palazzo Venezia

Il Liceo Artistico di Rieti ha nel suo DNA formativo il cercare di far convivere due anime tra tradizione e innovazione. E mentre il 9 dicembre presso la chiesa di S. Rufo a Rieti prosegue il ciclo di incontri con docenti e brillanti giovani studiosi ex allievi dell’istituto sui temi dei Beni Culturali e del Patrimonio territoriale, arriva la notizia che l’opera di Gabriele Pescetelli, valente allievo dell’indirizzo Arti Figurative che lo scorso anno si è diplomato al Calcagnadoro, ha superato una serie di ferree selezioni per la I Biennale Nazionale dei Licei Artistici (da maggio 2016) cui hanno concorso oltre 500 lavori di studenti di scuole italiane. Dal 15 dicembre, per un mese, il suo dipinto- scultura figurerà in una prestigiosa mostra di 100 lavori di studenti di Licei Artistici italiani, ma anche di Barcellona, Londra, Parigi, Pechino, Seul e Tartu (Estonia) presso uno dei musei nazionali storici e più belli di Roma, quello di Palazzo Venezia, dove un tempo vi era annessa anche la Biblioteca Nazionale di Storia dell’Arte e la Soprintendenza, ancora oggi lì operante.

Il tema del bando di concorso “Arte in cattedra”  proposto dal Ministero dell’Istruzione non era facile. Il Gioco era il soggetto, ma aveva come sottotitolo la frase di Friedrich Schiller “l’uomo è completamente uomo solo quando gioca”. Pescetelli ha ideato una scultura baricefala che si avvale di tecniche pittoriche giocando sul gioco associativo di immagini e titolo. Ludoteca del pensiero s’intitola il lavoro, nel quale l’ambiguità del significato è enfatizzato dal panneggiato copricapo rosso che rimanda al famoso Ritratto di uomo col turbante rosso di Van Eyck (1433, National Gallery Londra) e che si trasforma in vistoso elemento tridimensionale. Questo dipinto del pittore fiammingo è tra i suoi più noti capolavori, curioso anche per la particolarità delle dimensioni piccolissime. Nella versione di Pescetelli invece l’opera assume caratteri più costruttivi e di gioco: l’anima in ferro che la sorregge modifica in modo plastico e grandioso la visione del cappello – cappuccio che allora si chiamava chaperon ed era un segno di status sociale.

Nell’interpretazione del giovane studente si vuole alludere alla plasticità del pensiero creativo che non può essere relegato ad un solo punto di vista frontale, ma è dominante e incombente sulla fisiognomica del volto del personaggio rappresentato. La base che sorregge questa scenografica scultura-pittura è di legno, e allude alla terra, alle radici. Su questa base s’inserisce una chiave a farfalla in ottone  – per aprire la mente alla visionarietà bisogna mettersi in gioco e darsi una carica -, un oggetto materico che irrompe nella composizione più tradizionale e classica, composta per velature come vuole la tecnica degli antichi maestri. La chiave stabilisce un elemento spiritoso di facile lettura anche per l’osservatore meno allenato. Infine la scultura-pittura, o pittura – scultura secondo i punti di vista, sorprende ancora una volta per la doppia visione di recto/verso. Sul retro del ritratto infatti c’è disegnato un uomo nudo, spoglio di tutte le convenzioni, che non tocca più terra con i suoi piedi poiché è pronto a staccarsi e librarsi nel mondo della fantasia, del gioco e dell’eccentrico.

Tra i tanti patrocini istituzionali, la mostra a Palazzo Venezia ha ottenuto l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica e del Patronato del Parlamento Europeo. Gabriele Pescetelli e una delegazione di studenti dell’Artistico, accompagnati dalla Prof.ssa Valletta docente dell’indirizzo e dalla Preside Santarelli dell’IIS Varrone, saranno presenti il prossimo 15 dicembre alla prestigiosa cerimonia.

Intanto il 9 dicembre dalle ore 15,30 alle 17,30 presso la Sala M. Rinaldi nel palazzo adiacente alla chiesa di S. Rufo, nella piazzetta dove tradizionalmente c’è il Centro d’Italia, si terrà il secondo appuntamento del Corso di Formazione valido ai fini dell’aggiornamento professionale di architetti e docenti, organizzato dal Liceo Artistico di Rieti. Tutto quello che si vuole sapere su questa chiesa e i caravaggeschi operanti a Rieti verrà spiegato in modo divulgativo partendo dal capolavoro l’Angelo e Tobiolo attribuito allo Spadarino. Al termine dell’incontro, seguirà la visita guidata. Ingresso libero. (di Ines Millesimi)

Foto: IIS CALCAGNADORO ©

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