Gli studenti da tutta la provincia bloccano la città, poi invadono la piazza e vengono ricevuti in Prefettura: “Ecco cosa chiediamo”

(m. c.) “Carichiamo o no?”. Di corsa e lenti, col megafono e con la voce, coi fumogeni e con le mani. Stamattina erano oltre 700 i ragazzi che prima si sono ritrovati davanti alla stazione, poi hanno invaso viale Canali e in seguito via Cintia e la piazza, per poi esser ricevuti dal capo di gabinetto della Prefettura, Raffaella Viscogliosi che ha registrato le loro istanze e preoccupazioni. Chiedono scuole sicure, gli studenti che hanno invaso la città stamattina. Oltre 700, con picchi anche di un migliaio di ragazzi nei momenti clou della manifestazione.

“Abbiamo ritenuto giusto far sentire la nostra voce – ha affermato la rappresentante del Liceo Scientifico Carlo Jucci Greta Corradi – La sicurezza nella scuola italiana e soprattutto quella reatina dopo il sisma del 24 agosto, è poco considerata. Chiediamo di poter frequentare scuole sicure per la tranquillità nostra e dei nostri genitori”.

A darle manforte Andrea Eleuteri, rappresentante del Liceo Classico Marco Terenzio Varrone : “I cerificati di agibilità non ci bastano, pretendiamo di sapere se sono stati effettuati lavori di adeguamento sismico e che vengano stanziati dei fondi per le scuole che non sono in sicurezza sismica”.

Sono tanti, sempre sorridenti ma non per questo poco decisi e motivati; sorreggono striscioni con scritto “Sicuri da morire” o “Futuro incerto e scuole inagibili, i vostri tagli non sono più ammissibili“. Accendono fumogeni e cantano cori, sono ben organizzati e marciano compatti. Gli organizzatori della manifestazione ed i rappresentanti di istituto hanno pensato a tutto, c’è chi lancia i cori col megafono e chi si occupa del servizio d’ordine, affinché tutti procedano ordinatamente, fino all’arrivo nella piazza principale di Rieti, dove hanno elencato le loro motivazioni indirizzandole idealmente a sindaco, presidente della provincia e prefetto, tutti assenti per la visita del presidente Renzi ad Amatrice, prevista per questa mattina.

“Una manifestazione senza colori politici – ha affermato Francesca Mazzetto, rappresentante dell’Itc Luigi di Savoia – Ci siamo uniti tutti per un solo scopo. Hanno aderito tutte le scuole superiori della città e di Passo Corese, in nome della sicurezza e senza strumentalizzazioni politiche”. Tutti uniti, sollevando cori in favore della sicurezza delle scuole, ma anche contro il premier Renzi, che non è stato risparmiato da slogan piuttosto duri.

Dopo i genitori oggi è stato il turno dei ragazzi. La città chiede di essere informata e rassicurata sulle condizioni di sicurezza degli edifici scolastici del nostro territorio, notoriamente a rischio sismico. Ora la parola spetta alle istituzioni, dalle quali ci si attendono risposte.

Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

 

Print Friendly, PDF & Email