L’artista reatina Anna Rita Valenzi espone a Bari

 

 L’artista reatina Anna Rita Valenzi dal 14 al 22 luglio espone a Bari con la mostra personale “Finito e infinito, espansione e contrazione”. RietiLife propone la locandina e un articolo dedicato all’artista reatina. 

valenzi24Anna Rita Valenzi, arte come istinto di sopravvivenza

(di Tatiana Rossi) Come spesso capita, anche per Anna Rita Valenzi la rivelazione del proprio talento, a se stessa e agli altri, è legata ad un incontro. Nello specifico, quello con Alessandro Chiarolla, prolifico disegnatore di fumetti, ben noto per le sue collaborazioni internazionali, ma soprattutto per l’essere da tempo una delle matite del classico bonelliano Zagor. Sotto la sua egida, una giovanissima Anna Rita Valenzi segue con estremo, sorprendente profitto un corso di fumetto, illustrazione e pittura, scoprendo così non solo una naturale disposizione per l’arte figurativa ma anche, nel suo compimento, un’inclinazione vitale e insopprimibile, un’esigenza esistenziale. Da un lato, dunque, cresce la perizia tecnica, la cognizione del tratto e del colore, la padronanza dell’anatomia umana, dall’altro si fa spazio la consapevolezza di una creatività salvifica, strumento di motivazione e realizzazione della personalità. Un approccio che è punto fermo della sua produzione, oggi come allora, nonostante un lungo intervallo di inattività e a dispetto dell’evoluzione tecnica che oggi domina la sua produzione. Uno progresso creativo che a un certo punto della vita riparte, alimentato dalla stessa energia espressiva, ma incanalato in percorsi più definiti, in forme più mature: la tavolozza, pur nella varietà cromatica, si fa personale e riconoscibile, mentre lo sperimentalismo giovanile delle forme muove verso soluzioni più definite e meditate. Più di tutto, però, a segnare l’estetica del secondo periodo è la contaminazione tra realismo figurativo e astrattismo geometrico, una deriva creativa che segna il distacco definitivo dall’universo fumettistico di partenza e l’approdo al mondo parallelo di un surrealismo pop contemporaneo. A muovere verso questa nuova espressione estetica è ancora però, come sempre, l’impulso irrinunciabile alla creatività, un esigenza che risponde alla volontà di dare forma al proprio mondo interiore, di esteriorizzare la propria emotività, di trovare attraverso l’arte un punto di equilibrio per se stessa e un terreno comune, di comprensione e condivisione, con le esistenze altrui. Ecco allora che il dualismo tra reale e irreale si manifesta per ciò che davvero è: non una mera questione estetica, ma una questione di sopravvivenza, il modo di avanzare nella vita, attraverso un percorso accidentato che costringe a cercare e costruire di continuo momenti e punti di equilibrio, possibili accordi tra materia e sogno, tra razionalità e istinto, tra ragione e sentimento. In quest’ottica, anche la varietà delle tecniche e dei soggetti risponde ad un’esigenza interna di mobilità, di repentino aggiustamento, di incessante ridefinizione del rapporto tra dimensione interiore e mondo esterno, tra esigenza intima e necessità contingente Anna Rita Valenzi ci mostra così quanto l’arte, nel suo senso più autentico, sia modalità comunicativa che non si sceglie, ma dalla quale, per così dire, si è scelti, indipendentemente dalla volontà, come risposta a un impulso interiore connaturato e irrinunciabile, come parte insopprimibile del sé, come istinto primario di vita e sopravvivenza.

Foto: RietiLife ©

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