Basket, i gemelli reatini Matteo e Luca Salari in finale nazionale con la Tiber Roma

I gemelli Luca e Matteo Salari, nati il 21 agosto del 1998 e militanti con la Tiber Roma nel campionato Under 18 Eccellenza, si sono qualificati con la compagine capitolina alle finali nazionali che avranno luogo a Pordenone dal 12 al 18 giugno.

La qualificazione alla prestigiosa competizione (un paio di stagioni or sono una formazione analoga della NPC conseguì il traguardo delle finali nazionali “elite” che è cosa ben diversa e di minor appeal rispetto all’Eccellenza) è stata ottenuta dopo aver raggiunto il secondo posto nel proprio raggruppamento alle spalle dell’Eurobasket (vincitrice soltanto per un punto).

Successivamente la Tiber dei fratelli Salari è stata chiamata domenica scorsa allo spareggio contro Capo d’Orlando che ha avuto luogo sul campo neutro di Agropoli. Nella circostanza la Tiber non ha sciupato la preziosa occasione e, dopo aver fatto fuori i siciliani col punteggio di 81-67, ha raggiunto le finali di Pordenone. Matteo e Luca Salari sono tra i più validi elementi della Tiber.

Luca entra sempre nello starting five, ma anche Matteo si fa valere e assai spesso viene chiamato in causa dal coach che è Corrado Innocenti. “Stiamo vivendo una splendida esperienza – dicono all’unisono i gemelli Salari che unitamente all’altro fratello e già affermato Marco (in serie A2 con Ravenna) sono l’orgoglio di papà Ermanno – che non capita tutti i giorni. Con Rieti (NPC e Small) ci avevamo provato anche negli anni scorsi, ma senza riuscirvi. Adesso abbiamo raggiunto questo obiettivo e siamo assai motivati a fare bene a Pordenone dove certamente ed a prescindere dal risultato vivremo ancora un’esperienza indimenticabile”.

Il girone che attende la Tiber ed i gemelli Salari a Pordenone è qualificato da tutti gli esperti come “di ferro” in virtù della presenza di squadre quali: Virtus Bologna, Mens Sana Siena e Stella Azzurra che hanno storicamente tra i vivai migliori in assoluto. A questo punto viene legittimo chiedersi per quale ragione e con la povertà di talenti che caratterizza il nostro territorio (l’ultimo cestista reatino realmente valido prodotto dal vivaio locale è stato Federico granato), Matteo e Luca non abbiano avuto la possibilità e l’opportunità di crescere in una delle compagini che rappresentano la città.  (di Valerio Pasquetti)

Print Friendly, PDF & Email