Rieti non scorda Alberto Mario Cirese e gli dedica una giornata di studi

Grande successo del convegno su Alberto Mario Cirese e il suo archivio, organizzato – giovedì 19 u.s. all’Auditorium – dalla Fondazione Varrone, che detiene i libri e le carte del grande antropologo, che ha sempre considerato Rieti, il Reatino e la Sabina, la sua seconda patria.

I relatori Pietro Clemente (Università di Firenze), Roberto Marinelli (Deputazione abruzzese di storia patria), Antonio Fanelli (Istituto Ernesto De Martino), Eugenio Testa (La Sapienza di Roma), Sandra Puccini (Università della Tuscia), Letizia Bindi (Università del Molise), hanno messo in evidenza la rilevanza del territorio sabino nella formazione umana e scientifica di Cirese, e la grande opportunità che offre, al mondo degli studi, la sua biblioteca e il suo archivio, che la Fondazione Varrone cataloga con cura e competenza, insieme alla famiglia Cirese, che nell’occasione era rappresentata da Eugenio Cirese, figlio di Alberto, che ha voluto ringraziare tutti.

All’iniziativa hanno preso parte rappresentanti delle autorità politiche e militari, e studiosi e appassionati reatini, della Sabina e del Cicolano, dove gli studi compiuti da A. M. Cirese, o nel suo nome, sono ancora ben vivi. Particolarmente vivace è stata la partecipazione della Compagnia degli Zanni di Pescorocchiano, con le maschere carnevalesche e il gruppo folcloristico, che hanno danzato in sala, tra il pubblico, al ritmo del saltarello. Una festa, prima del momento di studio.

Foto: MARINELLI ©

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