Silvia Mezzanotte a RietiLife: “Canto Mina e Mia Martini” / Live a Talocci

(di Sabrina Vecchi) C’è attesa in provincia per il concerto di una delle voci femminili più affascinanti del panorama musicale italiano: Silvia Mezzanotte, per anni solista dei Matia Bazar, si esibirà domenica 8 maggio alle 21 a Talocci per la prima tappa del “Regine Summer Tour“. Raggiunta al telefono da RietiLife, l’artista bolognese si racconta con ironia in un’intervista che diventa presto una divertente chiacchierata.

D – Silvia, che spettacolo ci aspetta domenica sera? Chi sono le “regine” del titolo?
R – Sono le voci femminili che mi hanno accompagnata per tutta la vita, quelle che mi hanno segnata, quelle a cui mi sono sentita vicina fino a sentire mie le loro canzoni. Confesso che le voci maschili mi hanno attratta sempre molto poco, per cui sette anni fa ho deciso di creare uno spettacolo teatrale sulle straordinarie “regine” della musica internazionale. Dopo la separazione dai Matia Bazar ho sentito che era ora di portarle con me nelle piazze, per cui ho riarrangiato i pezzi e modificato il repertorio in chiave pop-rock, rendendolo popolare ma mantenendo un certo spessore musicale…per cui ho scelto alcune perle poco note di Mia Martini e Giuni Russo, e sul palcoscenico canto la rabbia di Gloria Gaynor in “I will survive”, il messaggio autentico che quella canzone voleva trasmettere. E poi Mina, la Vanoni, Patty Pravo, la mia icona di pace Noa e molte altre…

D – Un’asticella piuttosto alta! Selezionando cantanti donne di tale calibro è facile esporsi al rischio di paragoni quasi inevitabili da parte del pubblico…
R – Forse sì, non mi piace vincere facile! Amo le sfide ambiziose, e la mia vita è sempre stata così… del resto faccio questo mestiere da oltre trent’anni studiando duramente ogni giorno e mi sentivo pronta per farlo.

D – Perché dici che la musica ti ha salvata?
R – Sono stata una bimba dalla timidezza eccessiva, e la mia voce ed il canto sono stati gli strumenti che mi hanno aiutata a vincerla, pensa che ho manifestato la volontà di cantare praticamente prima di quella di parlare! Poi ho scoperto il piacere dell’applauso, fino ai primi palcoscenici e così via fino ad oggi…

D – Passando per i Matia Bazar…
R – Sì, loro sono stati parte della mia esistenza ed è naturale che nel mio concerto io riproponga – con estrema gioia – brani come “Vacanze Romane”, “Brivido caldo”, “Messaggio d’amore” con cui abbiamo vinto Sanremo nel 2002. È anche un modo per congedarmi da loro ed elaborare il lutto della scomparsa di Giancarlo (Giancarlo Golzi, storico leader dei Matia Bazar morto il 12 agosto 2015 a causa di un infarto ndr)… lui era il mio fratello maggiore, la mia spalla, quello con cui mi confrontavo ogni giorno, che mi capiva al volo senza bisogno di parole. Ricordo il mio primo concerto da solista dopo la sua scomparsa, mi sono girata e non l’ho visto, sul finale sono scoppiata a piangere, è stata durissima…

D – La sua morte ti ha portata a lasciare di nuovo il gruppo?
R – Sì, inutile negarlo, con gli altri componenti non avevo lo stesso rapporto che avevo con Giancarlo, non abbiamo trovato un punto d’incontro ed ho preferito proseguire il mio viaggio da sola assumendomene tutti i rischi. E poi, ritrovare il contatto con il pubblico è la mia medicina per superare il dolore… sono certa che ce la farò!

D – Difficile passare da cantante di un gruppo a cantante solista?
R – Non più di tanto, con i miei quattro straordinari musicisti ho uno splendido feeling. Riccardo Cherubini alle chitarre, Lino De Rosa Davern al basso, Michele Scarabattoli alle tastiere e Daniele Cerofolini alla batteria fanno gruppo con me, abbiamo costruito insieme gli arrangiamenti e non rinuncerei mai alla pizza post-concerto con loro, o al gioco di squadra. Sarà per il mio lungo passato da cantante di una band, o perché sono abituata a pensare sempre al plurale, mai al singolare…

D – Sei nota per il look curato nel dettaglio, estremamente sofisticato… quanto conta l’immagine in una donna di spettacolo?
R – Conta eccome, inutile fare gli ipocriti! L’importante è essere coerenti e apparire per ciò che si è senza adottare inutili stratagemmi… io ho 49 anni e li amo tutti, non ho necessità di togliermene di dosso nessuno!

D – Silvia invece, al di là della musica, di cosa si sente la “regina”?
R – Degli aspirapolvere!

D – Prego??? Mi aspettavo una risposta più idealista e meno… per così dire… pratica!
R – Li colleziono, ne ho tantissimi, e li uso tutti! O spesso, li faccio usare al mio compagno, e non è poco! Sono sempre in giro per lavoro quando invece vorrei dormire sempre nello stesso letto o fare le stesse cose, gli aspirapolvere sono il mio modo di vivere e curare la mia dimensione familiare. Bisogna pur trovare qualcosa che ci fa sentire bene, no? E io con la mia musica, la mia famiglia e la mia parata di aspirapolvere, non ho proprio nulla da invidiare ad una regina.

Foto: RietiLife ©

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