DANNEGGIANO PIETRE ANTICHISSIME: DUE DENUNCIATI DALLA FORESTALE

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato, Comando Stazione Forestale di Contigliano, durante l’operazione denominata “Fossil stone” hanno deferito alla Procura della Repubblica due persone e sequestrato alcuni reperti fossili.

I FATTI

Gli uomini del Comando Stazione Forestale di Contigliano, sono stati impegnati in questo ultimo periodo in attività di controllo e tutela del territorio molto particolare tanto da essere denominata “Fossil stone”, infatti l’attenzione degli Agenti si è concentrata su un’area del Comune di Cottanello ricca di reperti fossili. L’informazione era giunta attraverso le fonti accreditate tanto che anche il primo cittadini di Cottanello, a riguardo, aveva formalizzato alla Forestale una denuncia.

Era stata attivata una collaborazione ai fine della tutela, con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, del giacimento di reperti fossili, costituito principalmente da “Ammoniti” antichissimi. Tali reperti sono tutelati in quanto considerati beni culturali e quindi ne è vietata la raccolta in base a quanto stabilito dal Decreto Legislativo n.42 del 2004.

Durante gli ultimi appostamenti gli uomini del Corpo Forestale, hanno notato due persone che giunte sul sito in questione hanno iniziato una inequivocabile attività di ricerca, estraendo e rompendo pietre al fine di saggiarne il contenuto. Dal suo punto di osservazione, la Forestale ha continuato a monitorare l’attività fino al momento in cui di due uomini hanno deciso di lasciare il posto dirigendosi verso il luogo in cui avevano lasciato l’autovettura. Gli Agenti a questo punto sono intervenuti contestando alle due persone l’illecita condotta e ponendo sotto sequestro le pietre contenenti i reperti fossili arbitrariamente scavati. Il sequestro dei fossili è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.

Ravvisando l’inequivocabili violazione dei dettami di cui al Codice dei beni culturali e del paesaggio, la Forestale ha deferito i due “ricercatori” originari di Roma alla Procura della Repubblica di Rieti per i fatti descritti.

La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio ha fatto sapere che l’area oggetto dell’operazione è riconducibile ad un deposito paleontologico di rilevante interesse scientifico, ancorché saccheggiato da scavatori non autorizzati, nel quale si rileva la presenza di fossili in gran parte ammoniti ma anche altri fossili appartenenti ad altre specie.

La tutela del territorio e del paesaggio da qualsivoglia tipologia di aggressione, rientra tra i target del Corpo Forestale dello Stato e si esprime anche attraverso operazioni come quella descritto al fine ti conservare inalterate importanti testimonianze di un mondo passato.

Foto: Cfs ©

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