GIOVANNI CANZIO NUOVO PRESIDENTE DELLA CASSAZIONE: AL TRIBUNALE DI RIETI PER DICIOTTO ANNI DAL ’77 AL ’95

Il magistrato Giovanni Canzio è stato eletto – dal plenum del Csm presieduto da Sergio Mattarella – primo presidente della Corte di Cassazione, massima autorità giudiziaria italiana. È forte il legame con la nostra città: nel 1977 Canzio ha preso servizio al Tribunale di Rieti ed è rimasto nel foro reatino per diciotto anni, fino al 1995.

(Agi) Roma – È Giovanni Canzio il nuovo primo presidente della Cassazione. Lo ha eletto il plenum del Csm, presieduto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Canzio sarà quindi il successore di Giorgio Santacroce (che lascerà l’incarico dal 31 dicembre per andare in pensione) alla poltrona più alta della Suprema Corte. Il plenum del Csm ha nominato Canzio a larga maggioranza: tre gli astenuti, i togati di Area Lucio Aschettino e Piergiorgio Morosini, e il laico, eletto in quota M5S, Alessio Zaccaria.

Nato nel 1945, Canzio ha conseguito la laurea nel 1966 presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli, entrando poi in magistratura nel 1970, prestando servizio prima al Tribunale di Vicenza, poi presso l’ufficio giudiziario di Rieti. Dal 1995 al 2009 ha lavorato in Cassazione dove ha svolto funzioni di consigliere ed è stato anche componente delle sezioni unite penali. Ha diretto inoltre l’ufficio del Massimario della Suprema Corte.

Nel 2009 ha lasciato il ‘Palazzaccio’, perché nominato presidente della Corte d’appello de L’Aquila. Dal 28 settembre 2011 ad oggi è stato presidente della Corte d’appello di Milano.

LE CONGRATULAZIONI DI PETRANGELI

Il sindaco di Rieti Simone Petrangeli si è congratulato con Canzio: “Le mie personali congratulazioni al Dott. Giovanni Canzio per il prestigioso incarico ricevuto. Come Sindaco di Rieti esprimo tutta la soddisfazione e l’apprezzamento per il riconoscimento conferito ad un reatino d’adozione. Proprio per il legame tra la nostra comunità e il Dott. Canzio non posso che ringraziarlo in quanto la sua carriera nell’ambito della Magistratura è per noi motivo di vanto e orgoglio”.

Foto: web ©

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