IL VESCOVO POMPILI APRE LA PORTA SANTA DELLA CATTEDRALE / FOTOGALLERY

(di Sabrina Vecchi) Aperta a Rieti la “Porta della Misericordia” della cattedrale di Santa Maria Assunta con la solenne celebrazione presieduta dal Vescovo Domenico Pompili che ha dato il via all’anno giubilare, secondo quanto prescritto da Papa Francesco nella Bolla Misericordiæ vultus, che prevede, dopo l’apertura della Porta Santa in San Pietro il giorno dell’Immacolata, l’avvio dell’anno santo a livello diocesano la successiva domenica, terza di Avvento.

Il portone centrale di Santa Maria funge dunque da “porta santa” principale locale per la diocesi reatina, mentre le altre tre saranno successivamente aperte nel carcere locale, nel santuario del Santissimo Crocifisso a Chiesa Nuova e nel santuario francescano di Poggio Bustone.

Il rito stazionale si è svolto nella basilica di Sant’Agostino, luogo di ritrovo per i tantissimi fedeli e le autorità civili ed ecclesiastiche giunte per l’evento. A seguire, la processione si è snodata attraverso via Tancredi e via Garibaldi passando per la piazza centrale, fino a giungere in duomo.

Il Vescovo Pompili ha dunque aperto la porta centrale pronunciando le formule di rito per poi proseguire allo svolgimento della solenne celebrazione eucaristica. Sua Eccellenza, in concomitanza con tale importante evento, ha provveduto a sospendere tutte le altre Messe festive previste delle chiese delle diocesi, per dar modo a tutti i cittadini di partecipare contemporaneamente all’avvio del Giubileo con comunione d’intenti.

L’invito è stato accolto da una notevolissima folla di persone, che non sono riuscite ad entrare in cattedrale e si sono accalcate in massa sul sagrato e sugli spazi circostanti. Stimate dalla Questura oltre tremila persone, con piccoli episodi di ressa e proteste da parte di chi non è riuscito a guadagnare uno spazio all’interno della chiesa, inclusi i disabili che in un primo momento hanno trovato la rampa occlusa dal gran numero di presenti. Per sedare gli animi sono dovute intervenire le forze dell’ordine.

Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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