“PEDIATRIA AL COLLASSO. LA POLITICA CHE FA?” / LA DENUNCIA DELLA UIL

La Uil ed il suo segretario reatino Alberto Paolucci lanciano l’allarme pediatria del De Lellis. “C’è voluta una brutta epidemia influenzale fuori-stagione per far capire ai vertici della Asl di Rieti e della Regione Lazio che il Reparto di Pediatria del nostro Ospedale non può essere ridotto a Struttura Semplice (come indica la Pisana) ma deve restare una Struttura Complessa – scrive Paolucci – Camerette piene e tanta preoccupazione. Il ‘balletto’ della politica locale su questo argomento è inaccettabile. Zingaretti, Mitolo e Refrigeri ci chiedono: o salviamo Ginecologia oppure Pediatria. Ma che razza di ricatti sono? E Petrangeli cosa dice? E Rieti Città amica dei bambini?. Forse è in atto un forte declassamento dell’ospedale pubblico lasciando libero spazio ai privati? L’ospedale e la sanità locale in generale  – continua il segretario della Uil – rimangono la più grande azienda del territorio ma una scellerata politica regionale sta provocando la privatizzazione o l’esternalizzazione (chiamatela come preferite) del servizio pubblico. Ora questa faccenda di Pediatria sta diventando un’emergenza perché Zingaretti e la sua nominata Ficorilli fanno finta di non capire. Un ospedale senza un ottimo reparto di pediatria non solo non ha futuro, ma mette a rischio il futuro e il mantenimento di una comunità. Già tanti genitori portano i loro figli a Terni, a Roma e a L’Aquila, vogliamo addirittura peggiorare le cose? Perché Roma ci sta facendo così male? Pediatria, semmai, va potenziata, portando altri medici ed infermieri perché la struttura è carente di personale. Nel contempo bisogna difendere Ginecologia-Ostetricia, perché siamo passati da quasi 1000 nati l’anno di 5 anni fa ai 500 del 2015. Chi sta sbagliando si deve assumere le proprie responsabilità. Se uno deve fare un’ecografia in ospedale – conclude Paolucci – deve aspettare mesi e allora è costretto a rivolgersi alla miriade di studi privati a pagamento o a chiedere l’intra moenia. Si è creato un business per pochi medici-imprenditori ricchi che sfruttano la malattia della povera gente. Come UIL non possiamo più tacere”. Foto (archivio) RietiLife ©

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