PETRANGELI E CATTANI, OMAGGIO ALLA LAPIDE DEDICATA A SOJOURNER / FOTO

È proprio vero: #WillieNoParte. Lo salutarono così, i tifosi, con uno striscione prima di Sebastiani-Rimini, con il cuore ancora straziato. Era il 2005. Erano dieci anni fa e lui, Willie Sojourner, ancora oggi “no parte” dai cuori degli sportivi, dei reatini. I tifosi non lo dimenticano e neanche la squadra che ha preso l’eredità di quella Sebastiani, la Npc Rieti. Giocatori, tecnici e dirigenti della Npc sono stati questa mattina in visita al cimitero di Rieti per omaggiare Willie Sojourner. Ad accompagnarli c’erano Giuliano Giacchetti, Luigi Ricci e Carlo Ciccaglioni che hanno condiviso i propri ricordi dello Zio Willie con gli atleti. Attraverso diversi aneddoti si è così ripercorsa la vita di questo grandissimo campione, di sport e di umanità, ed anche i più giovani e gli stranieri hanno avuto modo di apprezzare una parte importantissima della storia cestistica reatina. Al termine capitan Feliciangeli ha posto dei fiori alla base del loculo ed i due americani hanno espresso il desiderio di avere una foto ricordo vicino alla lapide di Sojourner. La visita di oggi, i momenti trascorsi insieme ricordando lo Zio Willie, sono stati molto apprezzati dai giocatori che trarranno ora nuova ispirazione dalla forza del nostro amatissimo campione. Il sindaco Petrangeli e il presidnete della Npc, Cattani, hanno anche visitato la lapide sulla Terminillese, lì dove Willie morì tragicamente.

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E’ trascorsa da poco la mezzanotte di mercoledì 19 ottobre quando Willie Sojourner saluta Giancarlo Imperatori, meglio conosciuto con il nomignolo di Crosby, titolare del bar di Porta Cintia, da sempre abituale ritrovo di giocatori e appassionati di basket. Willie beve un ultimo Bacardi-Cola e poi sale in auto prendendo la strada di casa, vicino Vazia. Piove, ma il fatto non lo preoccupa perché è abituato a guidare veloce e poi non vuole fare attendere chi lo sta aspettando. Willie percorre viale Maraini, via Porrara, via Togliatti e si immette sulla Terminillese. Non c’è traffico e può correre come gli piace, tanto più che la strada è dritta: c’è solo una semicurva a sinistra che non è certo difficile da affrontare, anche a velocità sostenuta. Quando l’abborda l’auto pattina sull’acqua, le ruote posteriori perdono aderenza e comincia a girare se stessa. “My God – probabilmente pensa Sojourner – chi glielo dice domani a Zamp…”. Passa forse un secondo, due al massimo, e poi il pensiero è interrotto da un crash infernale perché, cinquanta metri dopo la curva, ci sono due alberi, due piante solitarie messe lì chissà per quale motivo, contro una delle quali la Bmw 520 si schianta, accartocciandosi dalla parte della guida, senza riuscire ad attutire l’impatto. Il fisico possente rimane schiacciato contro la lamiere e Willie muore sul colpo. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©

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