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(da ilcentro.it) Salvati sei escursionisti e un cane nell’arco di poche ore, sul Gran Sasso. Il primo dei due interventi che ha visto protagonisti i tecnici del soccorso alpino è iniziato lunedì sera. Un gruppo di quattro alpinisti è rimasto bloccato sul Gran Sasso a 2500 metri. I quattro si erano mossi tardi, nel primo pomeriggio per “conquistare” il Corno Piccolo, avventurandosi sulla parete nord, lungo la via Saladini-Alesi, una via di quarto grado.
Arrivati in vetta, seguendo le istruzioni di un libro con le indicazioni per le escursioni ma non conoscendo la zona, non hanno azzeccato la calata attrezzata per scendere a corda doppia e sono rimasti bloccati. Hanno chiesto aiuto intorno alle 20,30 in quanto non riuscivano a trovare la strada per il ritorno. «Abbiamo deciso di intervenire, benché fosse notte», spiega Antonio Crocetta, delegato regionale Cnsas, «dopo aver capito che uno dei componenti del gruppo era in preda al panico. Si trattava di una scalata vera e propria di difficoltà medio-alta. I quattro erano fuori via, in una zona impervia, l’intervento era rischioso per gli stessi soccorritori. Per questo non smetterò mai di raccomandare: innanzitutto, quando si esce per un’arrampicata, occorre conoscere bene il territorio, studiare a casa il percorso e, soprattutto, partire la mattina presto per tornare nel primo pomeriggio con la luce del giorno».
Subito è stata formata una squadra del Soccorso alpino e sono stati chiamati i vigili del fuoco di Teramo che con una potente fotocellula hanno illuminato la zona. La Siget ha riaperto la seggiocabinovia e la quadra è partita alle 23,30. Alle 3 il gruppo composto di due uomini e due donne provenienti da Rieti, Roma e Terni (fra i 34 e i 39 anni) è stato raggiunto e alle 7,30 di ieri soccorritori ed escursionisti sono arrivati ai Prati di Tivo. Stavano tutti bene, anche se infreddoliti in quanto di notte in quota la temperatura si aggirava su 1-2 gradi.
Foto: RietiLife ©
