OLIO, UN CONVEGNO DEL CONSORZIO PRODUTTORI OLIVICOLI LAZIALI

(di Elisabetta Faraglia) Si punta su qualità e risposte concrete. Il Consorzio Produttori Olivicoli del Lazio (C.P.O.L.) ha organizzato per questo venerdì 10 luglio alle ore 17, presso la Casa della Cultura a Poggio Mirteto in Via Riosole, un interessante convegno dal titolo “Il ruolo delle organizzazioni di produttori (OP) nello sviluppo economico e miglioramento qualitativo dell’olivicoltura sabina e laziale”. Oltre al sindaco di Poggio Mirteto, Giancarlo Micarelli, presenti all’appuntamento: Amadio Lancia (Dirigente area decentrata agricoltura Provincia di Rieti), Giuseppe Codispoti (Legacoop Agroalimentare), Fabio Refrigeri (Assessore Infrastrutture, Politiche abitative, Ambiente Regione Lazio), Roberto Ottaviani (Direttore Regionale Agricoltura e sviluppo rurale, Caccia e Pesca), l’On. Oreste Pastorelli (VIII Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera dei Deputati), Ettore Togneri (Presidente Cia Regione Lazio) e, fondamentali, i tanti olivicoltori della Sabina reatina e romana. Si tratta di un tema delicato che riguarda una vasta porzione del mercato nazionale, nonché locale. Infatti, dall’analisi condotta dal settore olivicolo nazionale si registra un costante abbandono degli oliveti a causa della mancanza di un sistema che garantisca uno sbocco commerciale del prodotto finale: l’olio extravergine di oliva a marchio Dop o 100% Made in Italy. Il C.P.L.O., nato circa 40 anni fa come associazione che garantiva solo assistenza per i finanziamenti comunitari, da 4 anni è diventato Cooperativa in grado di offrire anche una pianificazione e uno sviluppo del MERCATO. Attraverso un decreto Regionale del Lazio, il C.P.O.L. ha ottenuto il riconoscimento come Organizzazione di Produttori (O.P.) che hanno l’obbligo, ma anche il dovere, di seguire tutte le procedure necessarie al raggiungimento dell’alta qualità di un prodotto seguito in ogni sua fase: “dal campo alla bottiglia” come ha spiegato il Presidente del Consorzio, Erino Cipriani. Il mercato dell’olio è stato letteralmente strozzato dalla mancanza di controlli che hanno permesso bassi costi dati da una scarsa qualità. “L’alta qualità è data da determinati requisiti organolettici – continua Cipriani – tra cui un’acidità inferiore o uguale allo 0,8% e la presenza di un alto numero di polifenoli”. Tutto questo richiede maggiori costi per i produttori che non riescono, da soli, a sopravvivere. E’ qui che Il C.P.O.L. ha studiato strategie mirate che puntano soprattutto ad ammortizzare i costi di produzione come: la copertura del 50% dei costi di potatura, la fornitura di mezzi tecnici e del 50% dei concimi per l’agricoltura (legati ad una precisa disciplinare). “Vogliamo dare risposte concrete ai produttori” ha concluso Cipriani. Foto (archivio) RietiLife ©

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