CARRO ETRUSCO RUBATO, MUSEO DI COPENAGHEN PRONTO A RESTITUIRLO ALLA SABINA

Il programma televisivo Petrolio, condotto da Duilio Giammaria, su Raiuno, si è occupato dei reperti archeologici trafugati illegalmente dall’Italia, citando il carro etrusco del principe Sabino, di cui si era occupato in passato anche il Messaggero (leggi l’articolo di Fabio Isman, del 24/2/2015). Questo reperto di inestimabile valore è stato venduto alla NY Carlsberg Glyptotek di Copenaghen (il cui presidente Kindberg Jacobsen si è detto “disposto a cedere il carro all’Italia, e con esso tutti i reperti della tomba, magari in cambio di qualcos’altro da poter esporre qui a Copenaghen”) dopo essere stato illegittimamente trafugato dagli scavi della tomba 11 della Necropoli di Eretum, città Sabina dell’antico Lazio, situata sulle attuali colline del CNR lungo la Via Salaria in prossimità della Via Nomentana, teatro di numerose battaglie tra Sabini e Romani fino all’età repubblicana (V-IV sec. A.C.). I reperti di Eretum sono custoditi a Fara in Sabina, che con orgoglio ospita il più importante museo del mondo sui Sabini, il Museo Civico Archeologico, presso il quale è possibile vedere una ricostruzione video in formato 3D del Carro, e dove sono conservati un gran numero di reperti altrettanto importanti per la comprensione della storia di questa città e di tutta la Sabina pre-romana. L’ASSOCIAZIONE FARA 2020 “Va da sé – afferma l’associazione Fara 2020 – che il ritorno del carro a Fara in Sabina debba essere un obiettivo da perseguire per ribadire la centralità della nostra città nel promuovere la cultura Sabina e restituire ai legittimi eredi un tesoro del nostro territorio. Per questo ci stupisce il silenzio dell’Amministrazione, su un tema di cui persino la prima rete pubblica ha ritenuto di occuparsi, e ci chiediamo quali iniziative siano state intraprese per favorire il ritorno del carro a Fara in Sabina. Il Sindaco e l’Assessore alla Cultura sono al corrente dell’esistenza di questo bene e della necessità di riportarlo a casa? Si sono pronunciati presso il Ministero dei beni culturali, per attivare una richiesta ufficiale di restituzione? Qualora ciò non fosse avvenuto, Fara 2020 sollecita questo intervento e invita l’Amministrazione Comunale ad occuparsi di una questione che, al contrario di altre su cui sono stati fatti ingenti investimenti, è realmente e intimamente connessa con la cultura e le tradizioni del nostro territorio. GUARDA LA PUNTATA DI “PETROLIO”

Foto: RietiLife ©

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