PETRANGELI: “GIORNATA DI SPORT CHE RIMARRÀ NELLA STORIA” / FOTOGALLERY-2

(di Nazareno Orlandi) Un solo aggettivo possibile: epica. Giornata d’altri tempi al Terminillo, un pomeriggio che rimarrà per sempre scolpito nella storia di questo sport. La leggerezza della neve dà sollievo alla fatica del ciclismo, la corsa dedicata ai due mari si prende una pausa di riflessione con il sole e si concede un pomeriggio glaciale. Nairo Quintana è il re di una Campoforogna imbiancata da una nevicata che rende memorabile la quinta tappa della Tirreno-Adriatico. Comincia a scendere in maniera più decisa quando il colombiano in miniatura – vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, un viso che tradisce qualcosa in più dei suoi 25 anni – scatta sulle rampe della montagna reatina. È l’attacco giusto.

LO SCATTO La giostra di Quintana comincia a girare a cinque chilometri dal traguardo. Resta da raggiungere il fuggitivo Michele Scarponi, vincitore del traguardo volante a Castelfranco. La rasoiata dello scalatore sudamericano, 25 anni, della Movistar, è più pungente del freddo che gela i quattro tornanti. E il generoso ciclista azzurro viene risucchiato all’altezza del campeggio. Le Roi Nibalì (con l’accento finale, da quando ha alzato le braccia sugli Champs-Élysées in maglia gialla) non è pronto a reagire. Si muove Alberto Contador che si mette all’inseguimento di Quintana e riesce a limitare i danni. Dalla curva del villaggio, spunta il colombiano in solitaria, ancora lucido, sempre sui pedali, per la gioia di un gruppo di coloratissimi tifosi con tanto di bandiera rossa, blu e gialla che accompagnano i suoi ultimi metri. “C’è stato un momento in cui mi sono sentito particolarmente bene – sarà il suo commento alla fine della tappa, di 197km, partita stamattina da Esanatoglia (Macerata) – Ho guardato i rivali e ho visto che dietro non c’era nessuno che potesse seguirmi. Ho aspettato il momento giusto”. È il secondo colombiano padrone del Terminillo, ventitré anni dopo l’impresa di Lucho Herrera al Giro d’Italia del ’92.

LA PREMIAZIONE Tappa e maglia. Il Terminillo regala a Quintana tre-quarti di Tirreno-Adriatico. Contador paga 55 secondi (non riesce il bis dopo la vittoria dello scorso anno a Selvarotonda di Cittareale), Nibali più di due minuti. Le ultime due tappe non dovrebbero portargli via il successo finale. Guarda lo speciale con le classifiche su gazzetta.it. Sul podio, sotto la tormenta, Quintana riceve il premio dal sindaco Simone Petrangeli. Poi, il fuori programma che fa sorridere. Il colombiano a stappare il bottiglione di spumante ma il tappo non salta. Si guarda intorno, cerca aiuto nel nuovo assessore allo Sport Vincenzo Di Fazio, nel consigliere regionale Daniele Mitolo, nell’assessore Alessandro Mezzetti (c’è anche il vicesindaco Emanuela Pariboni). Ci provano in tre, ci scherzano tra l’imbarazzato e il divertito, ma nessuno riesce ad aprire la bottiglia. Gliela restituiscono con il tappo “allentato” ma nel forzarlo si rompe. Niente brindisi. Tanti sorrisi.

PETRANGELI “È stata una grande giornata di sport e una grande occasione per promuovere la nostra città e la nostra stazione turistica – ha commentato il sindaco – Siamo orgogliosi e onorati dei complimenti sinceri ricevuti dal comitato della Tirreno-Adriatico per l’organizzazione e l’accoglienza. La città e il Terminillo hanno risposto alla grande in occasione di una tappa che rimarrà nella storia per il clima impervio che ha accolto i ciclisti all’arrivo sulla montagna. Siamo contenti e fiduciosi di poter organizzare altri grandissimi eventi come questo, tra l’altro senza oneri finanziari per il Comune. Ringrazio la Regione Lazio per la preziosa collaborazione e tutti quelli (a partire dai nostri dipendenti e dagli operatori) che hanno contribuito alla realizzazione di una splendida manifestazione che ha visto, a Rieti e sul Terminillo, la partecipazione di migliaia di persone nonostante la pioggia e il freddo”. L’organizzazione locale è stata impeccabile. Funzionale il Palazzo del Turismo di Pian de Valli, che ha ospitato il quartier tappa. Molto gradito dalla Rcs il buffet allestito dal ristorante La Foresta a base di prodotti tipici locali: mezze maniche all’Amatriciana, lenticchie di Rascino, patate di Leonessa, vino della cantina Le Macchie.

OGGI DALLA STAZIONE Tirreno-Adriatico a Rieti, secondo atto. Stamattina alle 11 dal piazzale delle stazione scatta la sesta tappa. Duecentodieci chilometri da Rieti a Porto Sant’Elpidio, per velocisti o attaccanti(si chiude martedì con la crono di San Benedetto del Tronto). Dalle 24 di stanotte alle 12 di domani è previsto il divieto di sosta temporaneo con rimozione su viale Morroni, piazza Berlinguer, viale Canali, viale Maraini, via De Juliis (tratto dalla rotatoria Melvin Jones), via A.M. Ricci. Il gruppo sfilerà poi verso la Salaria per l’Aquila.

Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©

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