“IL CAI VUOLE BLOCCARE IL RILANCIO DEL TERMINILLO” / LA LETTERA

Rudi Garattini, ex istruttore nazionale di Sci Alpino che opera al Terminillo e vi risiede, ha scritto una lettera al direttore di RietiLife intervenendo sulla questione del rilancio del Terminillo e sul progetto presentato nei giorni scorsi(LEGGI), attaccando l’opposizione del Cai. Di seguito le parole di Garattini. 

“Scrivo a titolo personale ma anche  a nome di tanti operatori turistici del Terminillo, di Rieti e di tanti amanti e frequentatori della nostra montagna. Il giorno 27 Dicembre  ho assistito con molta attenzione alla presentazione del progetto di sviluppo del Terminillo sia invernale che estivo ed ho avuto una ottima impressione del lavoro svolto, nel rispetto totale delle normative vigenti e di tutti i vincoli insistenti sul Terminillo, e di come è stato presentato professionalmente ed in modo esaustivo al pubblico. Fa piacere vedere l’unità di intenti di tutti i Comuni interessati, della Provincia di Rieti e della Regione Lazio che dovrà, speriamo in tempi brevi, esprimersi sulla fattibilità dell’opera dopo aver sentito e valutato  tutte le eventuali osservazioni in merito. Complimenti a tutti. Purtroppo ho anche assistito a due interventi che posso solo definire pretestuosi e sterili se non fossero pericolosi. La signora Ines Millesimi, in rappresentanza del Cai Di Rieti, dopo aver dichiarato che questo progetto è “molto ben articolato e rispondente finalmente alle procedure” ha definito lo stesso “solo una scommessa, che sarà solo un grosso fallimento dal punto di vista economico”. La signora fa riferimento ad un documento secondo il quale gli impianti del Trentino Alto Adige hanno una perdita di 16 milioni di euro. A parte il fatto che se fosse vera tale perdita significherebbe solo un 6% circa degli incassi della sola impiantistica  del Supersci Dolomiti, ma non dice quanta economia diretta (addetti agli impianti , piste ed innevamento che sono tra i 4 e i 5000 ) e indiretta (alberghi, negozi, noleggi, rifugi, spa, benzinai eccetera) tale attività produce. Da analisi abbastanza precise, secondo le quali solo una persona su due/tre che vanno in montagna scia, il rapporto tra gli incassi degli impianti e quello dell’indotto è di quattro/cinque volte a favore del secondo. Non tiene neanche presente la differenza strutturale tra le stazioni Alpine e quelle Appenniniche che vantano, sopratutto in questi anni di crisi economica, un potenziale bacino di utenza maggiore per le seconde. Certamente ci saranno stazioni e zone più avvantaggiate (vedi per esempio il comprensorio di Canazei) ed altre più piccole e più svantaggiate; e così si può dire dei singoli impianti: alcuni in perdita perché solo di arroccamento e/o trasporto ed altri in utile perché dotati di piste… ed è per questo che si fanno i consorzi e i comprensori. Ma solo per parlare di numeri e non di “parole” espongo una situazione reale: La società proprietaria e che gestisce la stazione di Campo Felice (Abruzzo) , dove tanti abitanti di Rieti vanno a sciare, mi ha autorizzato ad esporre i suoi dati ufficiali. La società ha acquistato la stazione nel 2003 e da allora ha investito sull’impiantistica, sulle piste e sull’innevamento programmato (hanno 130 cannoni) più di 30 milioni. di Euro. Ad oggi tramite gli incassi hanno ammortizzato più  dell’80% dell’investimento fatto; danno lavoro nei mesi invernali ad oltre 50 persone (famiglie) della zona; a 11 persone fisse;  hanno creato un indotto notevole nei Comuni limitrofi ed hanno in programma nuovi investimenti. La signora ha anche dichiarato, ma forse era distratta, ma la sua distrazione potrebbe indurre in errore chi ascolta, che l’80% del contributo Regionale sarà speso per fare l’impianto di innevamento… Falso. È stato detto che l’80% delle piste sarà dotato di innevamento programmato. In quanto alla domanda se è etico spendere 29 milioni di soldi pubblici della Regione faccio notare che tutte le Regioni hanno fatto prima o dopo, ed alcune lo fanno ancora, contribuzioni a favore di tali attività per sostenere lo sviluppo socio-economico delle stazioni turistiche montane in quanto l’impiantistica e le piste sono il volano intorno al quale ruota tutta l’economia delle stazioni invernali. Forse la signora dimentica quanta economia diretta e indiretta il Terminillo ha portato alla provincia di Rieti negli anni in cui gli impianti del Terminillo erano 14 e forse non ha colto quanto la politica ha detto in merito a questo progetto: che è un progetto a tutto campo, invernale ed estivo, che prevede uno sviluppo anche naturalistico, sentieristico e di valorizzazione del territorio e  soprattutto  solo i progetti approvati potranno essere finanziati in toto e/o in parte. Per finire , almeno per il momento, se fosse vero quanto la signora asserisce non si capisce perché, per esempio la Val Pusteria, continua a costruire impianti e piste o, sempre per esempio, la stazione di Madonna di Campiglio spende soldi per costruire il più grande bacino di acqua per l’innevamento di tutta l’Italia (bacino da 200.000 metri cubi di acqua inaugurato qualche giorno fa). Forse la signora non è a conoscenza di queste cose o forse , come ha dichiarato di aver fatto negli anni precedenti, anche questa volta il Cai, sopratutto quello di Rieti , vorrà tentare di bloccare questa ultima possibilità di sviluppo con argomentazioni che hanno più che altro il sapore che, potrei dire ,si avvicina molto ad un terrorismo psicologico. O forse la signora non ha interesse allo sviluppo dell’economia della zona!? In un momento in cui tutti , per primo il governo , stanno agendo per rilanciare l’economia e creare posti di lavo il suo modo di pensare e sopratutto di agire potrebbe danneggiare una parte di coloro che , giovani o meno giovani , oggi non hanno lavoro ( credo e per sua fortuna contrariamente alla singora) e rischia anche di togliere la speranza in un futuro migliore”. RietiLife rimane a disposizione degli interessati per eventuali repliche Foto (archivio) RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email