“PINO DANIELE, UN INNOVATORE. LIVE A RIETI NEL 1982” / IL RICORDO DI STEFANO POZZOVIVO

(di Sabrina Vecchi) La scomparsa del cantautore napoletano Pino Daniele avvenuta a soli 59 anni la scorsa notte ha toccato le corde di tutti noi, in particolar modo di quelli che hanno vissuto momenti della propria vita scanditi dalla colonna sonora delle sue canzoni.
Stefano Pozzovivo, una carriera trentennale alle spalle, voce storica delle radio reatine ed oggi speaker di Radio Subasio, non solo per anni ha trasmesso ed apprezzato in prima persona la sua musica, ma ha anche avuto modo di instaurare un’amicizia personale con Il cantautore. Di seguito l’intervista rilasciata a RietiLife.

D- Stefano, come e quando hai avuto modo di conoscere Pino Daniele?
R- Ricordo che entrai a lavorare a Radio Subasio nel 1988, e quella con Daniele fu una delle prime interviste che feci, fu un’emozione unica. Nel corso degli anni lo ebbi ospite in radio molte altre volte, era una persona talmente disponibile e cordiale che non fu difficile instaurare anche un rapporto di stima professionale reciproca.
D- Come si può descrivere il suo modo di fare musica?
R- É stato l’unico in grado di fondere insieme diversi generi come il pop, il rock, lo swing ed il blues con la canzone napoletana che prima di lui era rimasta agli storici pezzi della tradizione.
Nessuno dopo di lui ci è riuscito.
D- Un innovatore quindi?
R- Certamente un innovatore, uno dei più grandi vessilli che Napoli possa spendere ma contemporaneamente anche un musicista che ha duettato con star di fama mondiale, come ad esempio Eric Clapton.
D- Che ricordo hai del concerto che tenne a Rieti nel 1982?
R- Fu un concerto che rimase nella storia, un evento straordinario già allora, in cui si esibì con la sua vecchia formazione di musicisti come Tony Esposito e Tullio De Piscopo, con i quali, ironia della sorte, è tornato a suonare nel suo ultimo tour. É stato come un cerchio che si chiude.
D- Quando l’hai visto l’ultima volta?
R- Circa un paio di anni fa, ebbi l’onore di partecipare alla sua festa di compleanno in un noto locale di Roma.
Non eravamo neppure cento persone, una cerchia ristretta ma eterogenea, c’era gente di ogni settore, Pino riusciva a farsi amare non solo dai suoi colleghi ma da tutti in maniera trasversale, basti pensare al suo grande legame con Massimo Troisi.
D- Che tipo di persona era, nel privato?
R- Schivo, riservato, umile e soprattutto di una semplicità disarmante. E non lo dico perché sono parole di circostanza in queste occasioni, ma perché Pino era realmente così.
D- Cosa ti accompagnerà nel suo ricordo, oltre alle sue canzoni?
R- Fu proprio alla sua festa di compleanno. Tra la gente, non vedendomi, mi riconobbe dalla voce. Soprattutto per chi fa un lavoro come il mio, un’emozione che non dimenticherò.

Foto: Stefano POZZOVIVO via Facebook ©

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