LÀ DOV’È IL TUO TESORO – IL NATALE RIACCENDE LA SPERANZA, NON CEDIAMO AL PESSIMISMO

Torna l’appuntamento con Don Fabrizio Borrello. Questo il suo messaggio in occasione del Natale.
È passato un po’ di tempo dall’ultimo mio intervento su questo giornale e me ne scuso con tutti. Approfitto del Natale per tornare tra voi! Vorrei farlo proprio soffermando l’attenzione sul significato di tale festa, visto che questo momento dell’anno è caro a tutti, credenti e non credenti, giovani e anziani, bambini e adulti. Non credo che questa “affezione” al Natale dipenda soltanto dal “clima” che lo caratterizza: clima certamente carico da un punto di vista emotivo e affettivo. La “forza” del Natale dipende sicuramente da quello che ha rappresentato e continua a rappresentare nella storia per l’umanità intera. Nel momento storico in cui Gesù è nato infatti la situazione dell’umanità allora conosciuta sembrava aver raggiunto un rassegnato e definitivo equilibrio. Da una parte c’erano i potenti di turno, che allora erano “i romani”, sempre più prepotenti ed ormai convinti che nulla avrebbe mai potuto scalfire il loro potere. Dall’altra un gran numero di popoli sottomessi, come il popolo di Israele, rassegnati ormai alle logiche dei dominatori. Proprio in quel clima, in un villaggio sperduto della Palestina è nato un bambino che, con la sua vita, ha dato poi un grande scossone, avviando un processo di trasformazione che ha capovolto la storia. Nel corso della storia, da allora in poi, in nome di quel bambino e sul suo esempio molti altri hanno saputo riaccendere la speranza e capovolgere le situazioni apparentemente immutabili, aprendole ad una luce di speranza. San Benedetto con il monachesimo, san Francesco nel pieno del potere temporale della Chiesa, i Mistici del Rinascimento… Se leggiamo la storia da duemila anni a questa parte possiamo sottolineare che il Bambino che celebriamo a Natale non ha mai smesso di accendere la speranza in momenti bui e rassegnati, dove l’umanità ha guardato con pessimismo al proprio futuro, tanti momenti nella storia forse simili a quello che viviamo oggi. C’è un pessimismo di fondo, forse in alcuni aspetti giustificabile da come vanno le cose intorno a noi da tanti punti di vista, che comunque serpeggia e colora ormai da qualche tempo il clima sociale e il sentire personale della maggioranza di noi. Scandali, disoccupazione, violenze, guerre occupano spazio nei notiziari ma anche nel nostro cuore. Il Natale che è oggi deve rappresentare una “luce nelle nostre tenebre”. Non possiamo darla vinta al pessimismo. Le cose possono e devono cambiare. Ogni svolta nella storia determinata da Gesù e dai suoi seguaci è nata dalla proposta di un mondo ispirato dall’esempio di Gesù, un esempio di amore, riconciliazione e fraternità: ecco la forza del Natale! La rassegnazione e il pessimismo si vincono quando si crede fortemente nel potere rivoluzionario dell’Amore, rappresentato nel volto del Bambino di Betlemme, ma anche nel volto di ogni bambino che nasce, segno della speranza e della vita che continua. Buon Natale! Foto: RietiLife ©

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