VACCARI, IL FONDATORE DEGLI ARIETI: “IL RUGBY È TECNICA, TATTICA MA SOPRATTUTTO AMICIZIA”

(naz.orl) “Il rugby è 25 per cento tecnica, 25 per cento tattica e 50 per cento amicizia”. Con queste parole il fondatore del Rugby Rieti Paolo Vaccari ha aperto la cerimonia al Flavio Vespasiano del cinquantenario del palla ovale cittadina. Teatro strapieno di ex giocatori e dirigenti, di pionieri del rugby e appassionati, tutti riuniti per celebrare una lunga storia di fatica e valori. Nella serata condotta da Roberto Guidobaldi e Valerio Vecchiarelli, sono saliti sul palco anche il sindaco Simone Petrangeli, il capitano della nazionale che giocò a Rieti nel ’96 Massimo Giovanelli, le vecchie glorie degli Arieti guidate da Dino Giovanelli (“Vorrei essere qui anche per il 75esimo…”, si è augurato), la squadra della serie A del 1981-82 del capitano Umberto Montella. Aneddoti, racconti, storie intramontabili. Nel video, le emozioni delle battaglie epiche di viale Fassini e le clip inviate dagli atleti stranieri che sono passati per Rieti. Vaccari ha rievocato la nascita del movimento cittadino: “Era il giorno di Santa Barbara, io e Antonio Fabiani telefonammo all’allora delegato Coni Raul Guidobaldi e gli spiegammo il nostro progetto di fare una squadra a Rieti. Poco dopo cominciarono i primi allenamenti a San Liberatore”. Poi, da Vaccari, una bacchettata alla società attuale: “Ci avete messo del vostro, abbiamo cominciato in serie C e vi ritrovo in serie C. Non è possibile che ancora si prendano penalizzazioni perché non si fanno i campionati giovanili…”

Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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