CHIUDE SCUOLA PER INFERMIERI A RIETI, IL DOCENTE FOCAROLI: “100 STUDENTI IN MENO IN CITTÀ”

Il corso di infermieristica dell’Università la Cattolica a Rieti chiude. È il docente Raffaele Focaroli a portare sul tavolo la vicenda, affermando che le istituzioni non si sono preoccupate dell’addio del corso universitario. “Nel 1970 veniva istituita a Rieti  – racconta Focaroli – nella sede dell’ordine Figlie di San Camillo di via San Rufo, la scuola per infermieri. Nel tempo, con il succedersi della riforme in ambito universitario, questa scuola si è trasformata in corso di laurea di primo livello in infermieristica nell’ambito della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Universita Cattolica di Roma. Tutto questo, al di là del prestigio culturale, ha portato a Rieti una considerevole ricchezza economica. Basti pensare che annualmente la facoltà è frequentata da circa cento studenti provenienti da ogni parte d’Italia che, ovviamente, necessitano di ricorrere ad un alloggio in affitto come avviene normalmente per gli universitari. Cento studenti che frequentavano Rieti, i nostri pub, i nostri esercizi commerciali, le nostre librerie e quant’altro. Una facoltà a costo zero dove tutti i docenti, nonostante le loro competenze, prestano opera di insegnamento a titolo gratuito. Quello che preoccupa di più – aggiunge il docente – è che tutto ciò sia avvenuto in modo del tutto silenzioso, nel pieno disinteresse della Asl (che non potrà più contare sulla forza lavoro di decine di tirocinanti dislocati nei vari reparti del nostro ospedale…), della Curia Vescovile (colpevole diversi anni fa di rinunciare all’altrettanto storico corso in Scienze Religiose), della Fondazione Varrone, del Comune di Rieti, della Provincia, della Regione e così via. Insomma nessuno che sia stato in grado di salvare questo patrimonio e capace di intervenire presso il Magnifico Rettore per allontanare il triste epilogo. Costi di gestione della facoltà? Nessuno, solo quelli relativi alla manutenzione di sole tre aule didattiche. Nulla di nuovo sotto il sole deprimente di questa morente città”. Foto: FOCAROLI ©

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