CISL: “IL COMPARTO EDILE REATINO IN CRISI PROFONDA, ECCO IL PERCHÉ”

“Cantieri fermi ed imprese in crisi. Il comparto edile reatino in  una crisi profonda”. Intitola così la sua nota Giuseppe Zapparella, responsabile delle costruzioni per la Provincia di Rieti della Filca Cisl Lazio Nord Rieti-Viterbo. Una panoramica sulla situazione, che lo stesso Zapparella mette nero su bianco. “La crisi dell’edilizia reatina – scrive – sembra non avere più fine: è di pochi giorni fa la comunicazione che una delle aziende storiche del territorio reatino, la Ircop Spa ha fatto pervenire alle associazioni sindacali di categoria (Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil) l’apertura  delle  procedure di licenziamento per diciannove lavoratori,e la conseguente chiusura dell’impianto di produzione di bitume situato nel comune di Cittaducale, (senza per altro, a detta dell’azienda, smantellare l’impianto, e senza ripristinare i luoghi dove lo stesso è ubicato), tutto ciò giustificato dall’azienda con la frase “in Provincia di Rieti non c’è più lavoro”. Ma a quel che ci risulta sono altre le ragioni di tale decisione, e come Filca  Cisl metteremo in campo tutto quello che è nelle nostre possibilità, per evitare che altre diciannove famiglie reatine vivano l’incubo di non avere più un reddito. Vorrei ricordare che in Provincia di Rieti dal 2010 ad oggi di più di 500 lavoratori dell’edilizia hanno perso il posto di lavoro, e oltre 130 aziende hanno chiuso, con la perdita di quasi cinque milioni di euro di salari. Purtroppo la situazione non viene evidenziata in quanto le aziende edili della nostra provincia hanno in media tre operai, e per questo l’opinione pubblica rimane meno colpita rispetto ad altre vertenze aziendali che coinvolgono centinaia di persone, ma i numeri sopra esposti hanno raggiunto  valori pari, se non superiori a quelli delle vertenze Ritel e Schneider messi insieme, il tutto tenendo presente che nel comparto edile la cassa integrazione è decisamente meno efficace di altri comparti produttivi,e non è prevista mobilità indennizzata se non in alcuni casi”. Anche Francesco Agostini, segretario generale aggiunto Filca Cisl Lazio Nord, ribadisce “l’urgente necessità di istituire un tavolo di confronto, con tutte le associazioni di categoria del comparto edile, le istituzioni e organi di vigilanza, per monitorare ed ottimizzare il sistema appalti pubblici, che in questo momento di particolare crisi, non può più permettersi di generare ritardi sia sulle aggiudicazioni che sui pagamenti dei S.a.l., gravando economicamente sulle aziende, già in carestia di credito e di liquidità”. Zapparella aggiunge: “con l’eccessiva burocrazia nel rilascio di autorizzazioni; a volte in uno stesso ufficio si assiste  alla libera interpretazione delle normative da parte dei responsabili,causando ritardi biblici nel rilascio delle concessioni. Poi c’è il cronico ritardo dei   pagamenti alle imprese dei lavori eseguiti presso committenti pubblici, che innesca un circolo vizioso poiché, le imprese non incassano e ritardano i pagamenti dei salari ai lavoratori, e i lavoratori stessi si dimettono per giusta causa, aggrappandosi  agli ammortizzatori sociali, che gli permettono un reddito se pur ridotto; questi sono i tre motivi che gravano di più su questa situazione, ed a farne le spese in tutto ciò sono l’anello più debole di questa catena; l’operaio e l’impiegato edile. Ed in tutto questo i politici della nostra provincia che fanno? È finito il tempo delle attese, tutte le questioni aperte  in questi anni sul ‘rilancio dell’economia locale’, sono rimaste inevase per l’inerzia della politica locale: era il  2007 dal “patto per Rieti”  che si parlava di rilanciare il mercato del lavoro , dello sviluppo del territorio, della valorizzazione del Terminillo, del raddoppio della Salaria, della Rieti-Torano e delle ex aree industriali, dopo sette anni che si è fatto? Niente o quasi. La Rieti-Torano, rischia di rimanere incompiuta, visto che i progetti dell’ultimo stralcio di lavori come per magia appaiono e scompaiono. È di queste ore la notizia che ci sarà una nuova riunione tecnica sulla questione; quasi niente si è visto sul Terminillo se non una piscina che rischia di diventare una cattedrale nel deserto; le ex aree industriali sono diventate solo degli spot elettorali. E sulla Salaria? Dai proclami spot dei vari Governi, sia centrali che locali che si sono succeduti in questi anni sul raddoppio della statale, si è fatto qualche “rappezzo” d’asfalto qua e là, ma intanto continuano  gli incidenti spesso  anche mortali. Chi si è assunto volontariamente (spero) l’onere di amministrare, deve prendersi le responsabilità di prendere decisioni, anche se a volte possono essere impopolari, per cui se c’è un finanziamento su un opera di qualunque tipo, è dovere degli amministratori  locali di fare in modo che tale opera venga realizzata al più presto. Come Filca Cisl insieme alle altre associazioni di categoria Feneal Uil e Fillea CGIL, riteniamo necessario l’apertura di un tavolo di confronto, al fine di individuare misure adeguate e condivise per cercare di tamponare questa emorragia di perdita di posti di lavoro nel comparto edile”. Foto (archivio) RietiLife ©

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