SANITÀ, SINDACATI: “NELL’ATTO AZIENDALE NON È PREVISTA LA MEDICINA NUCLEARE AL DE LELLIS”

In una nota unitaria, la Cgil, la Cisl, la Uil e la Fials, annunciano che nell’atto aziendale della Asl di Rieti non viene contemplata la Medicina Nucleare, reparto che non è presente all’ospedale De Lellis. “È con amarezza – scrivono i sindacati – che ci troviamo a prendere atto che per la Sanità reatina si profila una nuova battaglia e per di più con un insidioso nemico interno. Se quanto riferitoci corrisponde alla verità, l’atto aziendale che la direzione si approssimerebbe a presentare alla Regione Lazio sembra non contemplare la medicina nucleare. Una notizia, ribadiamo, se confermata, che ci indigna e ci lascia basiti di fronte a quella che riteniamo una pessima valutazione delle esigenze di questo territorio. Impossibile credere che la direzione generale non abbia tenuto conto di come il tumore alla tiroide sia una delle maggiori patologie trattate dall’Ospedale di Rieti; impossibile credere che la direzione non abbia preso visione degli alti dati di mobilità passiva, verso l’Umbria, per effettuare scintigrafie e Pet Tc. Altrettanto assurdo, poi, pensare che la direzione generale non sia interessata a chiedere per Rieti un servizio importante, come, tra l’altro presente in tutte le altre quattro provincie della regione Lazio. Se quanto appreso è vero riteniamo assurdo un atteggiamento del genere per il quale chiediamo con urgenza un incontro. La medicina nucleare è un diritto per questo territorio, così come anche previsto nel Decreto 80, e bene lo avevano capito nella passata amministrazione Gianani, durante la quale era stata inviata una nota ufficiale da parte dell’allora direttore Rodolfo Gianani e del direttore sanitario Pietro Scanzano alla Regione Lazio. Come organizzazioni sindacali non accetteremo una mossa del genere, che troviamo immotivata anche a fronte delle informazioni che possediamo, secondo le quali il nucleo di valutazione regionale avrebbe già approvato la fattibilità del progetto e previsto un finanziamento di oltre 6 milioni di euro. Perché allora una decisione del genere? Non possiamo permettere questo nuovo appiattimento alle direttive regionali. Alla direzione Asl – chiudono i sindacati – chiediamo uno scatto di orgoglio, una dimostrazione di essere degni rappresentanti di un servizio tanto importante per la comunità locale e non meri esecutori delle indicazioni regionali. Foto (archivio) RietiLife ©

Print Friendly, PDF & Email