CICCHETTI CONTRO MELILLI: “INCONTINENZA ESPRESSIVA SULLA SANITÀ, COSÌ STANNO LE COSE”

All’indomani della lettera inviata dal deputato Fabio Melilli sul tema dei tagli alla sanità locale (leggi), arriva la replica dell’ex consigliere regionale Antonio Cicchetti. Di seguito la nota integrale.

Leggo una lunga lettera sulla sanità, con diffusi riferimenti al presidio di Amatrice, indirizzata ai Sindaci della Provincia dal segretario regionale del PD. Non intendo seguirlo sul piano della “incontinenza espressiva” ma non manco di cogliere qualche spunto per svolgere alcune considerazioni, mettendo a frutto anche la mia collaudata memoria:
a) i 400 milioni di euro riconosciuti al Lazio per ragioni demografiche sono solo la tardiva conseguenza di una battaglia condotta dall’intero consiglio regionale a cominciare dall’epoca Storace (2003);
b) la ricontrattazione dei mutui, quando sul mercato si profilano condizioni di miglior favore per l’Ente, è un dovere per chiunque lo amministri e non può essere spacciata per condotta virtuosa di una parte politica;
c) l’”espropriazione di sovranità” ai danni della classe politica del Lazio e la conseguente attribuzione di tutto il potere decisionale al “tavolo tecnico nazionale” discendono dal commissariamento, annunciato con una lettera di Prodi a Marrazzo e messo in atto dal successivo governo Berlusconi. Era, pertanto, già vigente sotto la presidenza Polverini, contro la quale il PD scatenò una violenta campagna denigratoria pur sapendo che la ristrutturazione della rete ospedaliera era conseguenza di una legge nazionale del 1991, disapplicata nel Lazio e, comunque, frutto di decisioni superiori e ineludibili;
d) pur in presenza di un quadro predefinito dal tavolo tecnico nazionale, la Regione conserva un minimo potere discrezionale. Il governatore Polverini lo utilizzò per mantenere non l’ospedale ma alcuni servizi essenziali ad Amatrice nella plausibile considerazione del suo particolare assetto orografico. Il governatore Zingaretti lo ha, invece, utilizzato per definire “aree disagiate” le zone di Subiaco, Bracciano e, addirittura, della pianeggiante Monterotondo servita da strade , autostrada e linea ferroviaria. Questo è il nodo del problema, rispetto al quale vengono fornite solo argomentazioni imbarazzate e al limite del ridicolo. Come si può credibilmente sostenere, infatti, che Amatrice e Magliano sono in condizioni normali o meno disagiate rispetto a Monterotondo?
e) il direttore generale della AUSL, tenuto per legge a mettere in atto le disposizioni commissariali, dovrà seguire i dettami del decreto presidenziale o le funamboliche rassicurazioni fornite ai Sindaci e ai cittadini per lettera o a mezzo stampa?
Per rasserenare il clima e dare certezze agli operatori e agli utenti della sanità è, pertanto, urgente rimettere mano al decreto. Magari dopo aver acquisito in materia le opinioni degli altri parlamentari che, seppur non eletti a Rieti, vivono ed operano in questa Provincia. A cominciare da quella autorevole di un personaggio di spicco quale è il Sottosegretario di Stato Rughetti (Poggio Moiano) a cui da tempo sembra essere stata imposta la consegna del più assoluto silenzio sulle vicende locali.

Foto (archivio): RietiLife ©

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