PRENDONO A CALCI AUTO IN CENTRO STORICO, DENUNCIATI FRATELLO E SORELLA REATINI

Personale della Squadra Volante della Questura di Rieti ha denunciato, in stato di libertà, due reatini, un ragazzo del 1985, per i reati di danneggiamento aggravato, percosse e violenza privata, e la sorella, del 1992, per i reati di rifiuto di indicazioni sulla propria identità e oltraggio a Pubblico Ufficiale. Nella nottata del 25 aprile 2014, infatti, due giovani, mentre transitavano in pieno centro storico, hanno preso a calci le auto parcheggiate ed hanno rovesciato alcuni cassonetti della raccolta differenziata dei rifiuti. Notati da alcuni passanti, che hanno cercato di farli desistere dal loro incivile comportamento, per tutta risposta, i due vandali li hanno aggrediti con violenza ma, fortunatamente, senza procurare loro delle lesioni. Una delle vittime ha allertato il “113” che ha inviato immediatamente sul posto le Volanti impegnate nei servizi di vigilanza al centro storico, disposti dal Vicario della Questura di Rieti Dr. Guglielmo Gagliardi, le quali, in pochi minuti, hanno circoscritto la zona, individuando i due giovani e ponendosi al loro inseguimento. Il pronto intervento degli Agenti ha permesso di bloccare uno dei due giovani, mentre l’altro si è dato a precipitosa fuga facendo perdere le sue tracce. Il giovane fermato è stato riconosciuto dalle vittime e, mentre stava per essere condotto in Questura, è sopraggiunta sul posto una ragazza, che aveva anche assistito ai danneggiamenti senza però prendervi parte, successivamente identificata, sorella del fermato, la quale ha inveito contro gli Agenti rifiutandosi anche di fornire le proprie generalità. Il ragazzo è stato, pertanto, denunciato in stato di libertà alla competente A.G. davanti alla quale dovrà rispondere dei reati di danneggiamento semplice ed aggravato, di percosse e di violenza privata, mentre la sorella è stata denunciata per rispondere dei reati di oltraggio a Pubblico Ufficiale e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale. (da comunicato della Questura di Rieti) Foto: RietiLife ©

 

 

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