CODICI: “SODDISFAZIONE PER LA LEGGE SULL’ACQUA, ORA IL COMUNE LA RATIFICHI”

L’associazione Codici, tramite le parole del presidente Antonio Boncompagni, palude alla legge regionale sull’acqua (leggi). Di seguito le dichiarazioni di Codici.

“L’Associazione Codici di Rieti esprime soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio Regionale del Lazio della proposta di legge di iniziativa popolare sull’acqua e sulla sua gestione “pubblica e partecipata”. Soddisfazione, in particolare, perché attraverso la nuova legge vengono mantenuti gli Ambiti Territoriali Ottimali, viene mantenuto il potere decisionale spettante ai Sindaci dei territori e perché, dal punto di vista reatino, viene salvaguardato il diritto al ristoro economico conseguente allo sfruttamento delle sorgenti Peschiera-Le Capore da parte di Acea Ato 2. LA LEGGE  Il voto espresso dal Consiglio Regionale ha confermato dunque il principio dell’acqua bene pubblico ed ha annullato, di fatto, le linee di indirizzo individuate nella precedente delibera regionale n° 40 del 28 gennaio 2014 che avrebbe realizzato un unico Ambito Regionale di gestione, linee guida sulle quali Codici aveva recentemente già espresso forti perplessità. Alla luce dell’innovazione legislativa nel Lazio, appare evidentemente inderogabile ed urgente il chiarimento in termini oggettivi da parte del Sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, della sua posizione in merito alla gestione del servizio idrico comunale e più in generale dell’Ato 3. PETRANGELI CHIARISCA Codici torna dunque a riproporre al primo cittadino alcune questioni. Innanzitutto, è necessario sapere se l’Amministrazione Petrangeli intende o meno ratificare lo statuto della Società completamente pubblica cui affidare il servizio idrico di tutti i Comuni Ato 3 così come deciso nel lontano 2007 e come condiviso anche dal Comune di Rieti. Infatti, è bene evidenziare che, a maggior ragione dopo l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della nuova legge, per costituire concretamente la Spa totalmente pubblica da parte dei Comuni di Ato 3 (territorio reatino), è sufficiente che il Consiglio comunale del capoluogo ne ratifichi lo Statuto. Ciò sarebbe sufficiente per superare il quorum necessario per la costituzione della Società stessa.

La seconda questione che Codici ripropone al primo cittadino è di sapere con quale titolo Sogea Spa gestisce attualmente il servizio idrico comunale, ivi compresa la “depurazione delle acque”, e di conoscere la modalità di ingresso di Acea Rieti Srl nella stessa Sogea Spa; domande già inoltrate, purtroppo senza successo, al Sindaco di oggi e di ieri.

La terza e ultima richiesta dell’Associazione Codici è finalizzata a conoscere cosa intende proporre il Comune di Rieti affinché il nostro territorio riceva il giusto indennizzo per Le Capore-Peschiera. A tal proposito invitiamo il Sindaco Petrangeli a leggere il parere redatto “gratuitamente” dall’Avv. Riccardo Farnetani di Firenze, professionista di fama nazionale in materia, recapitato al Commissario della Provincia, Giancarlo Felici, quale coordinatore dei Sindaci di Ato 3. APPROFONDIMENTO IMMEDIATO  Appare evidente come le richiamate tematiche acquistino, se possibile, sempre maggiore importanza e necessitino dunque di un sereno ma urgente approfondimento da parte del Consiglio Comunale della città capoluogo, chiamato ad assumere decisioni chiare in grado di tradurre nei fatti il principio della gestione pubblica del servizio idrico e il rispetto dell’accordo di interferenza tra Rieti e Roma deliberato dalla Regione nel lontanissimo 2006. LA REGIONE DA’ UN SEGNALE Il quadro descritto, e le recenti novità che giungono dalla Regione Lazio, dimostrano come su questi temi non sia possibile tergiversare ulteriormente. E’ necessario prendere delle decisioni e compiere atti concreti, innanzitutto con la ratifica da parte del Comune di Rieti dello Statuto della società completamente pubblica. Tutti condividiamo il principio dell’acqua pubblica, ora ribadito anche dalla legge regionale, cosa aspetta il Sindaco Petrangeli? Ricordiamo inoltre che la nuova Società pubblica per l’acqua salverebbe interamente le quote occupazionali in quanto i lavoratori attualmente impiegati a vario titolo nel settore acqua verrebbero riassorbiti”. Foto (archivio): Itzel COSENTINO/Agenzia PRIMO PIANO ©

Print Friendly, PDF & Email