ATTILIO PASQUETTI, DAL BASKET AL CALCIO A 5: È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DEL REAL RIETI

Il Real Rieti continua a rinnovarsi, con l’obiettivo di diventare una delle più belle realtà del calcio a 5 nazionale. E per farlo, sceglie come nuovo direttore generale un personaggio storico dello sport cittadino, e in particolare della palla a spicchi: Attilio Pasquetti. “Sono molto felice di iniziare questa nuova avventura – commenta Pasquetti – Dopo un paio di anni di inattività, è stato bello ricevere la chiamata del presidente Pietropaoli, che ha voluto fortemente coinvolgermi nel progetto. Ho trascorso tanti anni della mia vita nello sport, in particolare nel calcio e nel basket, sia dentro che fuori dal campo. Sto iniziando a muovere i primi passi all’interno della società, il mio sarà un inserimento graduale che mi porterà ad avere un ruolo importante dal punto di vista organizzativo e decisionale. Bisogna sempre avere la capacità di sapersi mettere in discussione e di stare al passo con i tempi, che ci prospettano esigenze sempre differenti. L’obiettivo di questo percorso e di questo progetto è quello della conquista dello scudetto nel giro di pochi anni”.

 

Questo il ritratto che ne fa Luigi Ricci sul portale Basketrieti.com e che permette di capire l’importanza che ha rivestito Pasquetti per lo sport locale.
Attilio Pasquetti è un po’ come il prezzemolo del basket reatino: sta dappertutto. Originariamente però vanta un passato da giocatore di calcio assai estroso e veloce nonché da batterista nei gruppi beat reatini degli anni ’60 con i quali si è esibito anche al famoso Festival dei Complessi del 1966 (Parata di Primavera) al teatro Flavio Vespasiano. Insieme all’amico e coetaneo Luigi Simeoni, Attilio è l’unico reatino che può vantarsi di aver visto suonare il leggendario Jimi Hendrix dal vivo: “Al Titan Club di Roma nel 1968 – ricorda Pasquetti – fu eccezionale, ma a Simeoni, che amava un genere più melodico, non piacque molto, tant’è che Giggi commentò: ‘Ma prequè istu non se more? M’ha ‘ntontìtu!’. Fu un buon profeta”. Una volta diventato una persona seria, Pasquetti entrò a lavorare alla Texas Instruments, dove ebbe modo di coltivare la passione del basket scoppiata a Rieti nei primi anni ’70. All’epoca c’era una voragine, sotto ogni punto di vista, tra Italia e Stati Uniti, anche per quanto riguarda la pallacanestro, ma Attilio, che se la cavava bene con l’inglese, grazie ai contatti con i superiori oltre oceano, si faceva inviare annuari e pubblicazioni di basket americane come lo Street & Smith o il Blue Ribbon, che erano delle vere e proprie bibbie dal valore inestimabile, grazie alle quali iniziò a farsi una valida erudizione sull’argomento. Attilio era sempre tra i primi ad avere i contatti con gli stranieri che giungevano a Rieti e ad aiutarli nell’ambientamento, oltre ad essere spesso quello che chiamava gli Stati Uniti insieme a Italo Di Fazi per scandagliare il mercato. Resta ormai leggendaria la famosa telefonata con cui parlò per la prima volta a Willie Sojourner. E c’è anche il suo contributo nell’arrivo a Rieti di giocatori come Tony Zeno, Dan Gay e Joe Bryant. Furono di Pasquetti, negli anni ’80, sia l’idea di ribattezzare Palaloniano il palasport di Villa Reatina, che quella di creare il nuovo logo della A.M.G. Sebastiani (con le mura merlate e il pallone a spicchi) ispirandosi allo stemma della squadra NBA dei Kansas City-Omaha Kings, che oggi giocano a Sacramento.  Il nome di Attilio ricorre spesso nelle vicende del basket reatino e non solo in quelle della defunta A.M.G. Sebastiani Basket. Pasquetti, infatti, è stato anche general manager della sfortunata Virtus Rieti che sfiorò la promozione in A2 il 1° Giugno 2000, così come lo è della Spes, divenuta Rieti Basket Club nell’estate 2009, che sta cercando nuovamente di rilanciare la palla a spicchi reatina. Un binomio, quello tra basket e Attilio, che pare proprio inscindibileFoto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©
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