BENVENUTO 2014, L’EDITORIALE DI LUIGI SPAGHETTI: “CITTÀ FERITA, SERVONO I FATTI”

Ospitiamo l’editoriale di Luigi Spaghetti, referente della redazione del Corriere di Rieti. Il 2013 che abbiamo appena salutato ci lascia in eredità un quadro desolante che sta spingendo sempre più nel baratro il Reatino. Un territorio, il nostro, da sempre “depresso” ma che la congiuntura economica di questi ultimi anni ha finito con l’accentuare drammaticamente. La grave crisi che ha colpito le ultime aziende importanti rimaste al Nucleo industriale hanno aggravato una situazione già di per sé critica. Le vertenze Ritel, Schneider e Alcatel – tanto per citarne alcune ma l’elenco sarebbe molto più lungo – sono ancora in corso ma il futuro per le centinaia di lavoratori interessati non lasciano ampi margini di speranze nonostante l’impegno dei sindacati e la determinazione delle stesse maestranze a difendere strenuamente il loro posto. Per molte famiglie reatine, infatti, la mancanza di una occupazione è diventata una drammatica realtà e di conseguenza la possibilità di vivere una vita normale, dignitosa. Chi il lavoro ce l’ha, invece, vive l’incubo di perderlo limitando paradossalmente all’essenziale i consumi quindi mettendo in difficoltà altri settori commerciali e bloccando di fatto l’economia locale. E allora non dobbiamo stupirci se la Caritas diocesana, proprio di recente, ha evidenziato il moltiplicarsi delle richieste di aiuto anche da parte di chi, appena un anno fa, non avrebbe mai immaginato di mettersi in fila per ricevere alimenti o anche vestiti per tirare avanti. Parliamo dei “nuovi poveri”, quelli in giacca e cravatta ridotti in miseria dalla crisi o più semplicemente da una separazione matrimoniale. Rieti, oggi, è anche questo. Una città ferita nell’orgoglio ma che non riesce a trovare la forza per risollevarsi. Lentamente sta sprofondando. Neanche dalla politica e dalle istituzioni arrivano quei segnali auspicati dai più. Chi poco più di un anno fa è stato capace di conquistare poltrone importanti a suon di slogan roboanti quanto efficaci oggi non ha saputo rispettare gran parte di quelle promesse rimanendo distante anni luce da quegli stessi reatini – corteggiati in tempi di elezioni – e dai loro problemi. Evidentemente per molti governare è molto più difficile che stare all’opposizione. Nulla o troppo poco è stato fatto per una città che ha bisogno di fatti concreti e non solo di proclami per ripartire di slancio ma che invece rischia di avvitarsi su se stessa e in maniera definitiva. L’augurio è che il 2014 possa essere per il nostro territorio l’inizio di quella rinascita tanto auspicata e che tutti i reatini sappiano affrontare con sempre maggiore determinazione le difficoltà e le delusioni che inevitabilmente si incontreranno. In attesa di tempi migliori. Luigi Spaghetti Foto (archivio): RietiLife ©

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