LA SITUAZIONE PARADOSSALE DELLA BRAILLE GAMMA DENUNCIATA DAI LAVORATORI

Riceviamo e pubblichiamo la nota delle lavoratrici e dei lavoratori Braille Gamma, delle RSA Braille Gamma CGIL e CISL.

 

«Dal primo marzo 2013, i 70 addetti della Braille Gamma – nel complesso dell’Ex Bosi – sono in cassa integrazione straordinaria mentre la società – travolta dai debiti – è sotto procedura fallimentare. Eppure lavoro e commesse c’erano e ci sono ancora come in questi giorni è stato ricordato sui giornali dalla presidentessa della cooperativa “Puntidivista”, Sandra Innocenti, che è nata a seguito del licenziamento dalla Braille Gamma di 13 persone. Successivamente altre 5 persone hanno intrapreso la stessa strada,  per fare cosa? Per continuare a fare quello che si faceva in azienda. I 48 dipendenti rimasti in cigs confermano che oltre al disagio professionale e morale per aver perso il posto di lavoro, sono in difficoltà per la lentezza delle procedure per il pagamento della cassa integrazione. Insieme alle Rappresentanze sindacali Cgil e Cisl i dipendenti avevano proposto diverse soluzioni per non arrivare a questo punto, ma si sono trovati davanti un muro che non ha permesso nessuna alternativa. Nonostante la crisi del paese abbia colpito anche questo settore, le commesse della Braille Gamma non avevano subito variazioni drastiche. Il problema è sorto probabilmente con la gestione sconsiderata del settore tipografico accumulando debiti significativi in poco tempo. A questo punto i dipendenti si pongono due domande: come può un’azienda che ha un unico committente e che continua a mandare commesse, essere in fase di fallimento? È giusto che l’Inps paghi la cassa integrazione a persone che potevano essere reintegrate in un progetto di lavoro? A dieci mesi dalla “chiusura” si aspettano ancora risposte». Foto (archivio) RietiLife ©

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