RELIQUIA RUBATA, “PERDONIAMO I LADRI”. PROSEGUONO LE INDAGINI DEI CARABINERI

Grande gioia per il ritrovamento della reliquia di Sant’Antonio, lasciata da ignoti sui banchi della Cattedrale e ritrovata da Don Roberto D’Ammando martedì sera intorno alle 21.30 (leggi). I ladri hanno riconsegnato il frammento di pelle appartenente al taumaturgo, avvolgendolo in un sacchetto (lo stesso che conteneva la reliquia completa) ma non il reliquiario che lo conteneva ed un ostensorio, tutto trafugato a San Francesco sei giorni prima: i ladri sono evidentemente convinti che i due articoli religiosi valgano molto ma essi sono di modestissimo valore economico. IL PERDONO “Visto il clamore del furto – ha detto Don Roberto D’Ammando, cappellano della Pia Unione ed autore del ritrovamento – credevo l’avessimo persa la reliquia. Invece, ringraziando Dio c’è stato un ravvedimento. Non c’è assolutamente rancore in chi l’ha rubata e lo perdoniamo. La giustizia però deve fare il suo corso”. Chi l’abbia sottratta non si sa proprio, se un disperato o qualcuno senza scrupoli. “Mai mi sarei aspettato, a Rieti dove il sentimento verso il Santo di Padova è così vivo, che venisse sottratto quel reliquiario. Io spero che chi ha sottratto la reliquia, mentre la rubava non si stesse rendendo conto di ciò che faceva, perché altrimenti sarebbe davvero gente senza scrupoli” ha ribattuto Don Roberto. AL SICURO La reliquia – che attende un nuovo reliquiario ed una messa celebrativa, alla presenza della Pia Unione che tanto si è spesa in appelli (come il sindaco) per invitare la mano sacrilega a riconsegnare l’oggetto sacro tanto caro ai reatini – è stata riconsegnata al Vescovo, Delio Lucarelli, e giace in cassaforte. Non è ancora tornata a San Francesco, ma lo farà presto. LE INDAGINI “I Carabinieri sono stati fenomenali – aggiunge Don Roberto – si sono spesi molto per la reliquia”. L’Arma – ringraziata anche dalla Pia Unione in una nota – però non ha concluso la sua missione: i militari stanno vagliando le immagini delle telecamere del centro, in particolare degli accessi di via Cintia e delle banche, a caccia di volti che possano dare indicazioni sull’autore della riconsegna e rintracciare, dunque, coloro che hanno commesso il furto. Le testimonianze non sono molto utili ai Carabinieri: Don Roberto ed altre persone erano in Cattedrale per realizzare il presepe, in una zona un po’ nascosta e non avevano la panoramica della basilica. (Ch. Di.) Foto: PIA UNIONE ©

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