CANCRO ALLA MAMMELLA, DONNA OPERATA AL DE LELLIS CON UNA TECNICA ALL’AVANGUARDIA

Il De Lellis al pari di un centro di eccellenza: è ciò che si può dire per la chirurgia del tumore alla mammella. Nello specifico, infatti, l’Unità Operativa Semplice Dipartimentale Day Surgery, il cui responsabile è il dottor Paolo Anibaldi, ha eseguito per la prima volta nella storia della struttura un intervento chirurgico che ha visto la collaborazione di medici nucleari e chirurghi, per attuare la SNOLL, una metodica interventistica che solo in pochi centri italiani, fino a poco tempo fa, hanno adottato. La SNOLL consente di sradicare il cancro quando è ancora di piccole dimensioni. Un vantaggio importante per le pazienti reatine e non, affette da carcinoma mammario. Di seguito la nota della Asl di Rieti che presenta la nuova tecnica e l’operato dell’equipe reatina del dottor Anibaldi.

 

“L’equipe chirurgica della Unità Operativa Semplice Dipartimentale Day Surgery ha eseguito, per la prima volta, un intervento chirurgico che si potrebbe definire combinato, per la collaborazione tra medici nucleari e chirurghi: la SNOLL, Sentinel Node Occulte Lesion Localization. Grazie all’efficacia della SNOLL è possibile intervenire su tumori di piccole dimensioni che, sempre più frequentemente, vengono diagnosticati grazie ai programmi di screening per il cancro mammario. La tecnica prevede l’inoculo di un radiofarmaco e, successivamente, grazie all’ausilio di una sonda per chirurgia radioguidata, l’asportazione mirata del tumore e del linfonodo sentinella. Nello specifico, una paziente affetta da un carcinoma mammario di 5 mm, in base a diversi fattori analizzati e discussi all’interno del Gruppo Interdisciplinare che si occupa di Cure Oncologiche (GICO) nel Presidio Ospedaliero di Rieti, è stata sottoposta ad un trattamento mininvasivo con conseguente minor traumatismo dei tessuti e miglior risultato estetico. Ciò, ovviamente, senza trascurare la radicalità chirurgica volta a garantire il risultato oncologico necessario per poter definire ottimale il controllo della malattia. Collaborazioni proficue che, per il cancro della mammella, garantiscono alle pazienti del nostro Ospedale, le stesse possibilità di trattamento che, fino a qualche tempo fa, erano prerogativa dei centri di eccellenza”. Foto (archivio) RietiLife ©

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