Cinquecento produttori manifesteranno mercoledì alla Pisana, sede del Consiglio regionale, per non rassegnarsi ai danni derivanti da fauna selvatica, tante volte denunciati. “Non ne possiamo più – affermano gli imprenditori agricoli reatini – di seminare, lavorare tutto l’anno e non riuscire a raccogliere i frutti del nostro lavoro. I cinghiali hanno ormai invaso la piana reatina e li troviamo fuori dalle porte delle nostre case, i bambini hanno paura di uscire e noi assistiamo impotenti alle loro devastazioni, è una situazione veramente frustrante per chi lavora e suda tutto il giorno”. Dalle zone più interne della provincia un altro allarme, quello dei pastori. “Per noi, dicono, oltre ai cinghiali, il vero problema è il lupo che a branchi attacca i nostri greggi e uccide le nostre pecore e i nostri cani, causando ingenti danni e costi supplementari. Con il prezzo del latte e della carne che non permette guadagni, molti di noi stanno seriamente pensando di chiudere con questa vita fatta solo di sacrifici e di poche soddisfazioni”. Sono solo alcune delle voci di protesta e di richiesta di attenzione verso un mondo ormai esasperato dall’impossibilità di contrastare efficacemente la fauna selvatica che quotidianamente danneggia e mette a rischio l’attività agricola. PROPOSTE DI COLDIRETTI Coldiretti passa da una fase di protesta ad una di proposta, consapevole ormai che nulla si può fare con le attuali leggi regionali. “Siamo ormai andati oltre al limite di sopportazione – afferma Gabriel Battistelli, direttore della Federazione Provinciale di Rieti – occorre prendere coscienza che l’attuale normativa non è funzionale alla situazione alla quale siamo arrivati. Dopo la grande assemblea all’aperto organizzata il 2 agosto scorso, con la partecipazione di migliaia di imprenditori da tutto il Lazio e dopo aver presentato alla regione una articolata proposta di intervento per contrastare il fenomeno della fauna selvatica e rifondere i danni, non abbiamo avuto risposte soddisfacenti pertanto abbiamo deciso di ritornare a confrontarci con la regione sul problema con una nuova assemblea di imprenditori. Durante l’assemblea – prosegue Battistelli – presenteremo un disegno di legge regionale che rivisiti l’attuale normativa sia per quanto riguarda gli interventi di prevenzione che per quanto riguarda le misure straordinarie di controllo della fauna selvatica. Solo riducendo drasticamente il numero dei capi presenti si potranno poi applicare le ulteriori misure di prevenzione. Siamo arrivati al punto di non ritorno e la pubblica amministrazione deve scegliere tra imprese funzionanti sul territorio o abbandono dello stesso. In momenti di crisi è vergognoso oltre che immorale dover spendere tre milioni di euro all’anno per i risarcimenti dei danni, anzi, non spendere, perché quei soldi non sono mai arrivati e quando e se arriveranno sarà comunque sempre troppo tardi. La nostra proposta rivede anche i modi e i tempi dei risarcimenti, anche se non ci stancheremo mai di ripetere che i nostri imprenditori non vogliono i danni e farebbero volentieri a meno di essere presi in giro con ridicoli risarcimenti che arrivano, se va bene, dopo anni e anni. Saremo tanti – conclude il diretto Battistelli – e ci aspettiamo che la Regione prenda impegni tangibili ma soprattutto che gli impegni si trasformino quanto prima in azioni concrete e in tempi rapidi per non esasperare ulteriormente gli animi degli agricoltori che vedono seriamente minacciato il proseguo della loro attività”. Foto (archivio): Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO ©