Ferragosto di fuoco in provincia di Rieti, brucia la Sabina e a dominare su tre roghi di modeste entità spicca l’incendio nel comune di Mompeo, che la Forestale definisce “inequivocabilmente di matrice dolosa”. Sul posto, a coordinare le attività di spegnimento, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato. In azione anche i Vigili del Fuoco. Gli investigatori del C.F.S. sono sulle tracce degli incendiari. L’incendio è divampato in tarda mattinata. Di seguito il resoconto della Forestale.
L’incendio di Mompeo, sviluppatosi in località “Maialini”, pressoché a confine con il comune di Salisano, già oggetto di un incendio che aveva mandato in fumo svariati ettari di bosco, è subito apparso complesso, sia per l’orografia che per la copertura vegetale. Gli Agenti della Forestale hanno subito richiesto l’intervento dei mezzi aerei e nel volgere di poco tempo sul posto ha iniziato ha operare un elicottero della flotta regionale e un canadair, ai quali nel primo pomeriggio si sono aggiunti un altro canadair e un elicottero AB 412 del Corpo Forestale dello Stato. I canadair si sono poi alternati per un totale di 5 aeromobili (l’avvicendamento è avvenuto per poter effettuare i rifornimenti). Per intensificare i lanci degli elicotteri, sul posto è stata allestita una vasca per il pescaggio, che rifornita con le autobotti dai forestali e dai vigili del fuoco, con la collaborazione dei volontari, ha consentito di effettuare sganci in tempi ristretti. Nonostante un provvidenziale acquazzone occorso nel tardo pomeriggio la situazione non è cambiata e sia i canadair che gli elicotteri hanno continuato ad operare finché le condizioni di luce lo hanno consentito. In tarda serata l’incendio risultava pressoché spento, salvo alcuni fumaioli, che sono stati presidiati fino a notte fonda dalla Forestale. In totale sono stati circa 400.000 i litri d’acqua riversati sul fronte dell’incendio da parte dei mezzi aerei intervenuti. Secondo i rilievi effettuati questa mattina dagli Agenti del Comando Stazione Forestale di Poggio Mirteto, competente per territorio, l’incendio ha mandato in fumo circa 50 ettari di superficie tra boscata e non boscata. A presidiare il luogo dell’incendio una pattuglia del NOS per verificare una presunta avvisaglia di ripresa delle fiamme. Le origine del rogo, di inequivocabile matrice dolosa, sono al vaglio degli investigatori del Corpo Forestale i quali stanno raccogliendo testimonianze e indizi che potrebbero portare gli stessi a risalire al responsabile e/o ai responsabili dell’incendio. POGGIO BUSTONE A “Monte Rosato” di Poggio Bustone, sempre ieri, è invece bruciata una limitata superficie di sottobosco, incendio di tipo radente (circa un ettaro), anche in questo caso le fiamme era divampate dopo le 13, innesco presumibilmente da un fulmine, sul posto gli uomini del Comando Stazione di Rivodutri, competenti per territorio. Foto: CFS ©