SEBASTIANI E FESTUCCIA: “PETRANGELI SI È PIEGATO ALLA RICHIESTA DI POLTRONE”

Arrivano le prime reazioni del centrodestra all’azzeramento della giunta Petrangeli. I consiglieri comunali Andrea Sebastiani (Rieti che Sviluppa) e David Festuccia (Città Nuove) affermano che “mutare i nomi degli assessori non cambierà il risultato” e che “tra la possibilità concreta di andare a casa, dopo appena un anno di mandato, e quella di chinare la schiena di fronte alle richieste di poltrone, ha preferito questa seconda ipotesi, pur di rimanere in sella”. Di seguito l’intervento.

«È andata in scena in queste ultime ore l’ennesima rappresentazione teatrale della confusione che regna nella mente del sindaco di Rieti, non in grado persino di gestire i necessari minimi equilibri politici all’interno della sua coalizione, testimoniando ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, la propria incapacità di dare risposte alla città. Un popolo, quello reatino, che desiderava il cambiamento e che si aspettava una “rivoluzione” da un sindaco giovane e motivato che in campagna elettorale ha promesso mari e monti, salvo poi naufragare contro gli scogli della sua stessa chiusura ideologica. Dall’altra parte un partito relativo di maggioranza, il PD, che ha per l’ennesima volta dimostrato la propria insofferenza nel tenere a galla un sindaco inconcludente, non avendo ancora metabolizzato la sconfitta alle primarie in favore di Petrangeli.
Sui temi, ha detto il sindaco durante la conferenza stampa, non ci sono divergenze incolmabili, sulle cose le distanze sono di lieve entità. Allora spieghi ai cittadini come mai ha sentito l’esigenza di rimettere in discussione i suoi assessori, soprattutto quelli tecnici, da lui stesso fortemente voluti e osannati in questi quattordici mesi di mandato. Spieghi, inoltre, cosa è cambiato, dallo scorso 2 agosto, quando attraverso un comunicato stampa, pubblicato anche sul sito del Comune, ha escluso categoricamente qualsivoglia ipotesi di rimpasti di giunta.
La verità è che tra la possibilità concreta di andare a casa, dopo appena un anno di mandato, e quella di chinare la schiena di fronte alle legittime (politicamente parlando, s’intende!) richieste di poltrone, ha pensato bene di preferire questa seconda ipotesi, pur di rimanere in sella.
Con buona pace dei cittadini, che certamente non comprenderanno appieno i meccanismi perversi di un siffatto modo di interpretare la politica e che dovranno attendere, con pazienza, il necessario e lungo periodo di rodaggio che inevitabilmente gli verrà loro sbandierato, quando anche con la nuova squadra, questa amministrazione continuerà a vivacchiare e a non dare risposte attese». Foto: Emiliano GRILLOTTI ©

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