ACQUA PUBBLICA, COMITATI E COMUNI SI COORDINANO AL PESCHIERA PRIMA DEI SUMMIT ISTITUZIONALI

Sorgenti in mano agli enti pubblici, stop alla privatizzazione dell’acqua e ripristino di una situazione di legalità partendo dalle leggi regionali esistente: questo chiedono i comitati per l’acqua pubblica e le amministrazioni locali, riunitesi simbolicamente alle sorgenti del Peschiera per coordinarsi e discutere, anche in vista di un incontro con l’assessore regionale all’ambiente, Fabio Refrigeri. Di seguito una lunga nota riassume quanto emerso nell’incontro svoltosi alle sorgenti, a Cittaducale.

Alle Sorgenti del Peschiera a Cittaducale una nuova tappa verso l’approvazione della Legge regionale di iniziativa popolare (www.referendumacqualazio.it), che dovrà portare alla gestione pubblica del servizio idrico in tutto il Lazio e fermare una vera e propria emergenza democratica e ambientale in atto sui territori ai danni dei cittadini. Sabato scorso, pochi giorni dopo l’audizione in Commissione ambiente, comitati per l’acqua e amministrazioni locali si sono riuniti pubblicamente in un tavolo tecnico che si potrebbe definire una prova generale di quello istituzionale promesso dall’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri. Tra gli argomenti chiave che sono stati approfonditi, la ripubblicizzazione di Acea Ato2 Spa e l’immediata concessione delle sorgenti Peschiera-Le Capore cointestata agli Enti locali che fanno uso della risorsa (come già previsto dalla Legge Regionale 6/96), legandola all’approvazione di uno schema di convenzione (obbligatorio ai sensi della stessa Legge Regionale vigente) che regoli l’interferenza acquedottistica tra i due ambiti territoriali ricadenti attualmente nelle Province di Roma e Rieti. In particolare, i rappresentanti dei comitati locali hanno spiegato come questo passaggio non solo è necessario se si vuole dare reale attuazione ai principi espressi dalla legge, ma lo è anche per uscire dall’illegalità in cui ci troviamo. Sono stati infatti illustrati i due vizi di fondo che connotano e rendono surreale la situazione attuale: prima di tutto è ora che le istituzioni prendano atto dell’illegittimità nell’affidamento diretto del servizio da parte dei Comuni della provincia di Roma ad Acea Ato2 Spa, la quale non rientra in nessuna fattispecie societaria prevista dalla normativa sugli affidamenti dei servizi pubblici; ed è proprio in virtù di questo affidamento che Acea Ato2 Spa si sente legittimata, pur in assenza di un valido titolo di concessione per la derivazione dalle sorgenti, a sfruttare i 500 milioni di metri cubi annui addotti dal sistema acquedottistico Peschiera-Le Capore, consentendo al gruppo Acea Spa di realizzare dividendi per i suoi soci che superano i 60 milioni di euro annui. Le soluzioni proposte, condivise anche dagli amministratori e tecnici presenti, sono state supportate sia dal punto di vista legislativo che tecnico-finanziario e hanno l’obiettivo di porre immediatamente rimedio agli evidenti fallimenti delle privatizzazioni proponendo un nuovo modello di gestione pubblica efficiente e partecipato. Roma come Parigi dunque, ma anche il resto del Lazio come il Comune di Cittaducale e il Consorzio Acquedotto Media Sabina che, in rappresentanza di 11 Comuni e del Comitato promotore della legge (composto dai 39 Consigli Comunali che l’hanno già approvata), con coraggio stanno portando avanti l’integrazione del servizio idrico, mantenendo una gestione diretta, efficace ed economica dello stesso. Per consentire tutto questo sia il Sindaco di Cittaducale, Ermini, che il Presidente del Consorzio Media Sabina, Leti, hanno ribadito la necessità di mantenere i finanziamenti regionali a sostegno dei grandi investimenti, che dovranno essere scorporati dal calcolo della tariffa. Solo così si potrà raggiungere un alto livello di tutela quali-quantitativa della risorsa idrica, senza gravare economicamente ulteriormente sui cittadini. A sostegno di questo processo e per segnalare la nascita di un intergruppo parlamentare per l’acqua bene comune, è intervenuta il Deputato del Movimento 5 stelle Federica Daga, eletta nella Circoscrizione Lazio 1. Oltre agli attivisti della provincia di Rieti e dei Comitati per l’acqua pubblica di Roma, Valle dell’Aniene, Capena, Mentana, Monterotondo, Anguillara, Capranica e Frosinone, erano presenti anche i Sindaci dei Comuni di Cottanello e Toffia, il Vice Sindaco di Torri in Sabina, il Presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati e il Presidente di Codici Rieti Antonio Boncompagni. I Deputati del Partito Democratico Melilli e Pastorelli e il Sindaco di Rieti Petrangeli hanno inviato un messaggio di sostegno all’iniziativa, rendendosi disponibili per un confronto. Unica nota stonata dell’evento, l’ostruzionismo di Acea allo svolgimento del momento simbolico in memoria dei lavoratori morti durante la costruzione dell’acquedotto, avendo impedito persino al sindaco di Cittaducale di entrare all’interno dei terreni demaniali che insistono sulle sorgenti Peschiera, cioè nel suo territorio comunale. È curioso come nella lettera di diniego all’accesso il presidente di Acea Ato2 Spa, sostituendosi ai dirigenti competenti della Regione Lazio e al Prefetto, asserisca che “le aree sono sottoposte alla propria gestione e vigilanza”. Non ci risulta, infatti, che esistono validi titoli concessori rilasciati in favore di Acea Ato2 Spa, né si può certo invocare l’ultima Finanziaria Regionale dell’aprile 2013, in quanto la concessione del Peschiera rilasciata nel 1926 è “scaduta e non rinnovata”, non essendo “stata regolarmente presentata domanda di rinnovo” da alcun soggetto giuridico attualmente esistente e comunque riconducibile all’allora Acea municipalizzata. (Redazione) Foto: (archivio) Rieti Life © 9 Luglio 2013

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