DIECI ARRESTI PER LA GANG CHE HA COMMESSO 30 FURTI DI RAME TRA BORGOROSE, ROMA, L’AQUILA E CUNEO

Operazione Talpa Rossa: i Carabinieri sgominano una banda di romeni dedita ai furti di rame. Scoperti oltre 30 furti eseguito nelle province di Rieti, Roma, L’Aquila e Cuneo. Dieci gli arresti. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Rieti, unitamente ai Carabinieri della Compagnia di Cittaducale, al termine di un’articolata indagine, avviata nel mese di marzo 2013, hanno debellato un pericoloso sodalizio criminale, di matrice etnica Romena, dedito alla commissione seriale di furti di rame. Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla perpetrazione di reati contro il patrimonio, sono finiti in manette. I.C., del 1969 (ritenuto il capo dell’associazione); B.G., del 1981; B.G., del 1987; P.C., del 1973; S.C., del 1977; S.D.P., del 1997; P.B.G., del 1986; G.D.V., del 1988; U.M., del 1985; P.N., del 1984. L’indagine è partita nel mese di marzo, allorquando a Borgorose, località Valle Caprina, i Carabinieri furono allertati dall’improvviso guasto alla pubblica illuminazione. I Carabinieri nel corso del sopralluogo scoprirono che ignoti ladri si erano introdotti all’interno dei tombini della società elettrica ed avevano tranciato oltre 5.000 metri di cavi elettrici, che alimentavano i lampioni, lasciando così al buio l’intera zona. Ricorrendo a specifiche, complesse e pazienti indagini tecniche, i Carabinieri del Reparto Operativo e della Compagnia di Cittaducale hanno così per mesi monitorato le attività di una banda di Romeni, tutti pregiudicati e senza fissa dimora, che avevano allestito una complessa organizzazione finalizzata alla commissione seriale di furti di cavi elettrici, portando a segno colpi in tutto il territorio nazionale. I cavi elettrici, una volta tranciati ed asportati, venivano “spellati” ricavandone l’anima in rame. Successivamente il rame veniva tagliato a blocchetti e quindi rivenduto ad alcuni centri di autodemolizione della Capitale. Nel corso delle indagini i Carabinieri di Rieti hanno scoperto oltre una trentina di furti commessi incessantemente in diverse aree del territorio. La banda che aveva il suo covo in una tendopoli abusiva localizzata a Roma sulla via Laurentina, ogni notte pianificava e conduceva spedizioni furtive, riuscendo ad asportare quintali di rame. Il prezzo sul mercato dell’oro rosso è di circa 10 euro al chilo. La banda percepiva circa 6 euro al chilo dai ricettatori, e, considerando gli enormi quantitativi asportati e la continuità con la quale i furti venivano commessi, il volume di affari era consistente. Oltre che nella provincia di Rieti, i componenti dell’associazione hanno eseguito furti in diversi aree della Capitale, oscurando così la pubblica illuminazione di numerosi quartieri di Roma. Nel mese di aprile, squadre operative di ladri, si sono portate anche a L’Aquila, penetrando all’interno della “zona rossa” ove, approfittando dello stato di abbandono degli edifici a seguito del sisma del 2009, asportavano quintali e quintali di cavi elettrici, nonché grondaie in rame. Una succursale dell’associazione a delinquere è stata infine localizzata anche a Cuneo, nel comune di Cervasca, ove, con le medesime tecniche portava a segno analoghi colpi. Al termine dell’indagine la Procura della Repubblica di Rieti (Dott. Pilla) richiedeva ed otteneva dal GIP (dott.ssa Ciranna) le ordinanze di custodia cautelare in carcere. La notte scorsa è scattato il blitz. Sei componenti del sodalizio sono stati catturati a Roma, all’interno della tendopoli che, con la collaborazione dei Carabinieri del Gruppo di Frascati, è stata interamente circondata. Altri 3 sono stati presi a Cuneo (G.D.V., U.M., P.N.). L’ultimo componente della banda (P.C.) è stato preso a Bologna, dove si era da poco trasferito per allestire una nuova succursale. La banda aveva collegamenti funzionali con connazionali residenti in Romania che inviavano in Italia altri uomini addestrati ai furti, allorquando qualcuno del gruppo operativo veniva arrestato. Tali soggetti sono stati identificati e nei loro confronti verrà emesso Mandato di Arresto Europeo. L’indagine prosegue nei confronti dei centri di autodemolizione ove la refurtiva veniva inviata. (Da comunicato del Comando provinciale dei Carabinieri) Foto: Carabinieri © 17 Giugno 2013

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