SPACCATURA NEL PD REATINO, QUINDICI DIRIGENTI CHIEDONO LA SOSPENSIONE DEL CONGRESSO

È spaccatura nel Partito democratico di Rieti. Quindici dirigenti hanno scritto al segretario regionale e al segretario provinciale comunicare che non parteciperanno al congresso di domani (domenica) e per chiederne la sospensione. Questi i firmatari: Alonzi Licia, presidente dell’assemblea provinciale; Aguzzi Giancarlo, coordinamento cittadino; Brenci Loris, coordinamento cittadino; Bufacchi Enza, direzione regionale; Carosella Letizia, coordinamento cittadino; Colucci Renzo, coordinamento cittadino; Cini Amleto, circolo cittadino; Ciaralli Beniamino, coordinamento cittadino; Fioravanti Federico, direzione provinciale; Leonardi Elena (nella foto), direzione nazionale; Marcaccio Graziano, direzione regionale; Ranalli Federico, direzione provinciale; Renzi Costantino, segreteria provinciale; Ridolfi Teresa, segreteria provinciale; Simeoni Paola, coordinamento cittadino. Ecco cosa chiedono.

Caro Segretario Regionale, caro Segretario Provinciale. Al congresso comunale del circolo del Pd di Rieti, calendarizzato per la giornata di domani, noi non ci saremo e quindi non faremo parte del nuovo organismo dirigente. La convocazione dello stesso, avvenuta in un contesto politico locale e nazionale diverso rispetto a quello che poi è stato il mutato quadro generale, è infatti da ripensare e per questo chiediamo che venga immediatamente sospesa la procedura già avviata. Cominciando dalla decisione del partito nazionale di istituire una commissione che dovrà definire i nuovi percorsi congressuali, fino a quella di ridisegnare l’assetto degli organismi dirigenti, è tempo di cambiare passo e farlo cominciando proprio da Rieti. Non si può infatti dimenticare che tra 4 mesi i democratici saranno ancora chiamati per il nuovo appuntamento congressuale che investirà in prima battuta proprio i circoli territoriali. Il percorso al quale ci piacerebbe partecipare deve essere diverso e non può prescindere dall’unitarietà tanto invocata e poi abbandonata nel nome di principi che mal si sposano con la necessità di ricreare un clima politico forte e coeso per ridare credibilità al partito. Abbiamo assistito in queste settimane alla cultura dell’autosufficienza di una componente politica, Area Democratica, indisponibile ad un sostanziale dialogo e confronto con le diverse sensibilità presenti nel Partito Democratico di Rieti. A queste motivazioni, di carattere politico, si aggiungono poi quelle tecniche e non possiamo non dire che a nessuno di noi, così come ad altri, non è stata inviata la lettera di convocazione, così come prevede lo statuto. Il congresso di domani, considerando tali condizioni, rischia di essere la celebrazione di un rito e non un momento, come dovrebbe essere, per aprire una riflessione sui molti temi di carattere nazionale e locale. Siamo ispirati a una cultura unitaria e, come abbiamo sempre fatto, ci batteremo per costruire nei prossimi mesi un percorso condiviso che ad oggi non è stato possibile trovare. Foto: Emiliano GRILLOTTI ©  8 Giugno 2013

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