REGIONALI, GIULIA BONGIORNO A RIETI: “RIPARTIAMO DALLA LEGALITÀ”

(naz.orl) Legalità, sanità slegata dalla politica e fondi europei per gli investimenti. Mattinata reatina per la candidata alla presidenza della Regione Lazio, l’avvocato Giulia Bongiorno, già deputata di Alleanza Nazionale, Pdl e Futuro e Libertà, arrivata in città per sostenere la propria candidatura nel rush finale verso le elezioni di domenica e lunedì. All’Hotel Miramonti, hanno fatto gli onori di casa il candidato della Lista Civica, Silvio Gherardi, il candidato del listino Cesare Bruno e l’onorevole Claudio Barbaro. «La legalità è la base per ripartire – ha spiegato la Bongiorno (anzi, “Bongiorno”, come ha tenuto a sottolineare) – In molti si sono chiesti il perché dello slogan “Facciamo giustizia”. Mi hanno detto che forse era il caso che prima ci occupassimo di lavoro e di una viabilità disastrata. Ma io ho risposto che la giustizia l’abbiamo messa in primo piano perché nella Regione Lazio, volutamente, non sono stato impiegati i soldi come andavano impiegati. In Regione hanno sbianchettato le voci e non si sa più dove siano andati a finire quei soldi. Quando dico “facciamo giustizia” mi riferisco alla necessità di evitare gli sprechi e gli illeciti, la corruzione e le consulenze d’oro. Ripartiamo da qui. Ripartiamo dai fondi europei, che ci sono ma nessuno ha mai saputo utilizzare. La soluzione è cambiare le persone. L’occupazione è la prima emergenza, ma se non mettiamo un tappo all’illegalità non possiamo nemmeno far fronte ai problemi, e non possiamo fare investimenti».
Bongiorno ha chiesto di essere votata non per quello che promette, ma per quello che è e che è stata. «In parlamento, ho presieduto la commissione Giustizia della Camera e ho saputo dire “no” a chi era più potente di me. Garantisco il rispetto delle istituzioni, ho sempre tenuto la schiena dritta». La candidata governatore, poi, ha passato in rassegna i temi caldi della campagna elettorale. «Sulla sanità, più che i programmi, bisogna scegliere le persone. In Emilia la sanità è ottima, allora ho pensato: o le malattie sono tutte qui nel Lazio, oppure c’è qualcosa che non va. Prima di tutto, bisogna sganciare le nomine dei vertici sanitari dalla politica». E poi sui trasporti, ha affermato che «è preistorica l’idea che alcune persone facciano più fatica ad arrivare sul posto di lavoro, che a lavorare. Nelle province, e credo che Rieti sia la più svantaggiata, dobbiamo dare risposte precise. Il problema trasporti è enorme. Sarebbe importante che riuscissimo a trasformare i trasporti pubblici in una prima scelta, e non in un ripiego. E a proposito di Cotral, non possono esserci macchine così vecchie, e non si può nemmeno destinare lo 0.13% del bilancio regionale al trasporto e poi lamentarsi che tutto va male». Anche perché se vanno male i trasporti, ne risente anche il turismo. «Rieti non deve rimanere una cattedrale nel deserto. Se non investiamo nei trasporti, il turista non ha nemmeno voglia, e possibilità, di arrivare in città, magari da Roma. Rieti non può rimanere una cattedrale nel deserto».
Passaggio obbligatorio, infine, anche su un’eventuale intesa post elettorale con Zingaretti: «Ancora non se ne è parlato – ha precisato – sono convinta che avrò un ottimo risultato, ho candidati di grande valore, non hanno indagini in corso o conflitti di interesse. Storace invece è il vecchio, il passato. Anche Zingaretti ha amministrato, ma non sono entusiasta di alcune sue mosse. Se vorremo fare accordi, li faremo sulla base dei programmi». L’impressione è che di accordi, da martedì, se ne comincerà a parlare. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 19 Febbraio 2013
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