GIORGIA MELONI LANCIA FRATELLI D’ITALIA. TRANCASSINI: “C’E’ ARIA DI PRIMAVERA”

(naz.orl) «Fratelli d’Italia è il centrodestra che puoi votare a testa alta». Si presenta più battagliera che mai Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, capolista alla Camera dei deputati nel Lazio. Nel lancio di oggi alla Sala dei Cordari, la Meloni ha aperto la campagna elettorale del nuovo movimento di centrodestra nazionale, nato da una costola del (mai digerito) Pdl. Presenti anche i candidati locali Paolo Trancassini, Davide Basilicata, Paola Trambusti e Albertina Miccadei. In sala anche una schiera molto nutrita di amministratori locali, zoccolo duro di FdI, e ampie fette della vecchia Alleanza Nazionale, sedotte dal nuovo progetto del duo Meloni-Crosetto. «Il Pdl prese il 38% nel 2008, se oggi è al 18% vuol dire che qualcosa, in quel percorso, non ha funzionato – tuona l’ex ministro della Gioventù -. Sogniamo un centrodestra nel quale non ci si debba vergognare dei nostri compagni di viaggio. Noi non abbiamo candidato nemmeno i condannati in primo grado, volevamo dare un segnale forte. Vogliamo un movimento fondato sulla partecipazione: basta con l’oligarchia all’interno dei partiti, le scelte che contano le faccia la gente. Non abbiamo bisogno di “yes men”, ma di persone libere e di idee. Non abbiamo scelto i nomi altisonanti buoni per i titoli dei giornali, ma abbiamo candidato chi fa politica sul territorio. Vogliamo un ricambio generazionale e investire sulle giovani generazioni». Poi le bordate della Meloni a Monti. «Se è il candidato dei tedeschi, non può essere anche il candidato degli italiani. Si è venduto per una vittoria l’abbassamento dello spread: ma la disoccupazione? I consumi? Non li ha visti? Come fa a dire di avere vinto? Ha tassato la povertà invece di rimettere in moto la crescita. Noi invece proponiamo l’introduzione di un tetto alla tassazione. Vogliamo essere rigidi con i privilegiati e vogliamo dialogare con lavoratori e imprese. Non c’è merito senza uguaglianza, saremo il partito dell’equità». Trancassini, capofila della falange di amministratori locali che hanno aderito a FdI, sente profumo di primavera e cita Neruda: «Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera – filosofeggia -. Oggi c’era un’aria di primavera a Rieti, e non è un caso. I nostri valori sono di centrodestra e abbiamo la presunzione di rappresentare un faro in quell’area. Melilli ci spieghi cosa ha fatto la sinistra negli ultimi anni per la viabilità e per il Terminillo. Questo partito sia coraggioso anche su temi difficili da affrontare in campagna elettorale. Abbiamo un grosso problema di debito del sentimento pubblico, oltre che di debito pubblico. La sfida che lanciamo oggi va ben oltre il 24 e 25 febbraio. Non dobbiamo guardarci indietro: tornino i partiti veri, forti sui valori, indipendenti dalle persone e radicato sul territorio». Foto: Emiliano GRILLOTTI © 31 Gennaio 2013
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