L’ADINA DI ROSSINI AL VESPASIANO

Ieri pomeriggio si è chiusa la quarta edizione del Reate Festival con l’Adina di Rossini, farsa semiseria in un atto di rara esecuzione allestita in forma scenica con forze giovani: i cantanti di Opera Studio dell’Accademia di Santa Cecilia, il programma di alto perfezionamento in canto lirico, e l’Ensemble Novecento, formato dai musicisti dei corsi di perfezionamento Santa Cecilia Music Masters.  Tutti diretti da Carlo Rizzari, con la regia di Cesare Scarton. Un cast consolidato che ha ottenuto un particolare successo di critica in occasione del recentissimo allestimento di L’Heure Espagnole di Ravel e di Gianni Schicchi – quest’ultimo anche spettacolo inaugurale della presente edizione del Reate Festival. Per Adina ci si è avvalso dell’uso di tecnologie avanzate: le scenografie di Gennaro Vallifuoco sono state integrate nelle proiezioni digitali di Flaviano Pizzardi con l’intento di ottenere effetti tridimensionali particolarmente suggestivi oltre che facilmente esportabili in future riprese dell’opera. I costumi sono di Laura Viani, il Belcanto Chorus è diretto da Martino Faggiani, direttore stabile del Coro del Teatro Regio di Parma. Foto: Emiliano GRILLOTTI © 30 Settembre 2012

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