OFFICINE FONDAZIONE, ARRIVA IL DI’ DI FESTA

Presentato questa mattina il nuovo progetto multidisciplinare che chiude la rassegna culturale delle Officine Fondazione Varrone, dal titolo “La serata del Dì di Festa” a cura del Teatro Rigodon e diretto da Alessandro Cavoli. L’evento è stata sostenuto dalla Fondazione Varrone, dalla Provincia ed è stato patrocinato dal comune di Rieti. Verranno utilizzati tutti gli scorci, i vicoli, le cantine del quartiere S.Francesco, dall’Isituto S.Fabiano, messo a disposzione dalla Provincia, al cortile del monastero di S.CHiara, tutti punti normalmente non accessibili, ma di rara bellezza. Presenti all’incontro il presidente della Fondazione Varrone, Innocenzo de Sanctis, il segretario generale Mauro Cordoni, il direttore artistico Alessandro Cavoli, Silvia Dionisi della LIbreria moderna impresa culturale che ha collaborato all’organizzazione della rassegna.
Dichiarazione del Presidente: “Sono commosso dalla risposta che abbimao avuto da parte della collettività alla nostra prima rassegna culturale. Mi paice ricordare le innumerevoli serate di teatro, danza, musica, cinema a cui hanno partecipato tanti reatini con ogni condizione metereologica. Questa prima rassegna non è stata un’esperienza occasionale ma già stiamo lavorando per il programma invernale utilizzando tutti gli spazi a nostra disposizione. Siamo molto contenti che la nostra attività sia stata da stimolo ad altre associazioni e abbia risvegliatio anche altri luoghi. Dobbiamo capire che le iniziative non sono mia concorrenziali perchè tutto remiamo verso l’unico obiettivo di fare crescere il territorio anche attraverso la cultura. La settimana dei laboratori artigianali sarà infatti prodromica al progetto di ripristino di un funzionale e operativo BORGO DEGLI ARTIGIANI nel quartiere S.Francesco come un secolo fa e tentare di ricreare un luogo produttivo che possa ridare stimolo economico, occupazionale e culturale alla città”
Dichiarazione Direttore artistico Alessandro Cavoli: “Ringrazio non in modo formale ma sentito il Presidente e la Fondazione per l’elasticità e la disponibilità che hanno dimostrato per questo grande evento che ha invaso pacificamente gli spazi. Li ringrazio per la loro visione poetica di portare libri in questo largo che era disastrato e tramite i libri  questo luogo è approdato ad un nuovo stato di grazia. Anche il nostro evento vuole approdare ad un libro o quantomeno l’itento è di lasciare un segno alla future generazioni che racconteranno di questo di’ di festa in cui tutto è accaduto, in cui studenti, anziani, artigiani, artisti, hanna convissuto come in un sogno. Ringrazio l’istituto d’arte, il Liceo classico, e tutti quelli che stanno lavorando da due mesi insieme a me per dare vita ad un evento in cui la cultura ha risvegliato un quartiere e il teatro vive sulla memoria di chi ne fruisce e noi vorremmo rimanere nei racconti di chi ha vissuto questa esperienza artistica notevole. Dal punto di vista tecnico sono state impegnate circa 200 persone, quasi 3000 mt di cavo dai 1000 con i quali eravamo partiti, 80 kw di luci, quasi 4000m2 di area su cui si snoderà tutto il percorso. Tutto inzia con una drammaturgia che prende spunto dalle origini storiche di largo S.Giorgio un tempo piazza di impiccagioni. Al condannato in piazza il boia chiede di esprimere un desiderio, l’ultimo prima di essere decapitato. L’uomo vicino alla forca chiede che anche solo per un giorno questo luogo truce dove l’uomo è contro uomo, si trasformi in un luogo di arte, cultura. Noi vi accompagneremo in questo sogno”. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 6 Settembre 2012

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