LE OLIMPIADI VISTE DA STEFANO MARIANTONI

LONDRA – Westfield è il centro commerciale più frequentato del Regno Unito, in questi giorni. Tutte le strade portano lì, se vuoi andare al parco olimpico. Tappa obbligata è la maratona dello shopping, dove anche Armani espone la sua collezione tra il bianco e il blu notte. Si può essere gli sportivi più eleganti del mondo, così. Basta pagare più di cento sterline una maglietta a maniche corte. Oppure aspettare i saldi di fine giochi. Cinquantamila metri quadrati, come trenta campi da calcio, con 280 negozi, 50 ristoranti, un cinema con 14 sale. In pratica un milione di non londinesi avranno modo di passare a Westflield, una o più volte, durante le olimpiadi alleate con le carte di credito.  Anche i 10mila atleti di Londra 2012 scendono spesso e volentieri  dalle stanzette del villaggio, per sgranchire i muscoli tra vetrine e fast food. Se trovi un capannello di gente c’è una stella dell’Nba che si ferma a farsi fotografare. Sicuro. In pista le lacrime di Felix Sanchez sulla vetta del podio del giro con ostacoli fanno commuovere lo stadio, e l’applauso parte già a metà dell’inno dominicano. E’ ancora una volta il campione olimpico, Felix, a 34 anni, dopo tanti infortuni, partendo da outsider. Oro come ad Atene 2004, con lo stesso tempo di allora. In tanti l’avranno visto chissà quante volte girare per Rieti, col suo pizzetto che mette di buonumore, scambiandolo per un maestro di balli latino-americani. Foto: Mariantoni © 7 Agosto 2012

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