PENSIONATO ARRESTATO PER STALKING DAI CARABINIERI

Pubblichiamo il comunicato stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri.

Rieti – I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Rieti traevano in arresto in flagranza di reato di stalking: A. C., pensionato. I carabinieri, nel corso della serata, intervenivano, su richiesta, effettuata tramite  numero d’emergenza “112”, da una ragazza di Rieti del 1971, la quale riferiva di essere stata aggredita e minacciata dal predetto pensionato. Lo stesso veniva prontamente rintracciato dagli operanti nei pressi della propria abitazione. Gli accertamenti successivi consentivano appurare  che il predetto si era reso responsabile, nel recente passato, di reiterate condotte di minacce e molestie, formalmente denunciate dalla persona offesa, attuate mediante l’invio di sms e con scritti aventi contenuto diffamatorio. La vittima, a seguito dell’accaduto, ricorreva alle cure del locale ospedale dove le veniva diagnosticato uno “ stato d’ansia reattiva” giudicato guaribile in 3 giorni.
Poggio  Mirteto – I carabinieri del nucleo radiomobile di Poggio Mirteto, raccolti gravi, precisi e concordanti indizi di reità, applicavano il fermo di  indiziato di delitto nei confronti  di: S. G., romeno del  1986, domiciliato a Nerola; P. I., bulgaro del 1986, domiciliato a Nerola, i quali, nel corso della notte, in Borgo Quinzio, sottoposti a controllo della circolazione stradale, venivano trovati in possesso di  merce varia  di probabile provenienza furtiva  e, successivamente,  nel corso  della conseguente perquisizione domiciliare operata d’iniziativa,    di varie targhe automobilistiche di nazionalità moldava, documenti di circolazione di veicoli risultati oggetto di furto, denaro contante per  euro 6.500,00,  “p.o.s” per il pagamento con carte di credito, ed altro materiale elettronico di  interesse investigativo. i fermati, venivano associati presso la casa circondariale di Roma Rebibbia.
Passo Corese –  I carabinieri in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Viterbo, in piena concordanza con le risultanze investigative di quell’arma,  arrestavano: D. G. S., di Fara Sabina del 1953, pluricensurato, in atto in regime di arresti domiciliari, lo stesso veniva arrestato per aver reiteratamente trasgredito alle prescrizioni impostegli.
Passo Corese – I carabinieri, a conclusione indagini, denunciavano: –  C. A., di Passo Corese,  – B. A.,  residente a Fara  Sabina; – F. M., residente a Passo Corese,  individuati quali responsabili  del furto di una cassa metallica con all’interno alimenti di pasticceria, commesso in data 23 gennaio 2012 ai danni  del bar “Centrale” di quel centro.
Magliano Sabina- I carabinieri, a conclusione indagini conseguenti al furto di un telefono cellulare  patito in data 27 gennaio 2012 da una donna di Civita Castellana,  denunciavano: C. S., residente a Corchiano, nella cui disponibilità veniva rinvenuta, a seguito di perquisizione personale, la predetta refurtiva, sequestrata.
Leonessa – I carabinieri denunciavano: D.S.U., nigeriano del 1982, residente a Macerata. Il prevenuto, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dell’abusivismo commerciale, veniva sorpreso dai militari operanti mentre era intento a vendere prodotti per la pulizia delle abitazioni, nonché capi di abbigliamento intimo, sprovvisto della licenza di esercizio del commercio ambulante, poiché mai conseguita.
Fiano Romano – I carabinieri del  nucleo ispettorato del lavoro di Rieti, a conclusione di attività ispettiva denunciavano: V. F., di Roma del 1975, resosi responsabile della violazione di cui all’art. 316 ter c.p., per avere prestato altra attività lavorativa, in modo irregolare, nonostante avesse denunciato all’inps il suo stato di disoccupato al fine di godere della prevista indennità; R. T., di Roma del 1958,  amministratore unico della ditta “Coret srl”, avente sede legale a Roma ed operativa a Fiano Romano, esercente fornitura di servizi nel terziario, resasi responsabile della violazione di cui  all’art.4, comma 7, della legge 628/1961, per avere omesso di esibire la documentazione di lavoro della propria società legittimamente richiesta dai militari operanti. Foto (archivio): Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 15 Marzo 2012

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