THE DAY AFTER DI FRANCO MONTORRO

Nella calza della Befana la Sebastiani non ha trovato il carbone, ma la dolcezza di una vittoria più sperata che attesa, conquistata in un gran primo tempo e poi difesa fino alla sirena. Unica nota negativa della serata l’infortunio a Pugi: questo pomeriggio le lastre confermeranno o smentiranno i sospetti o per meglio dire le paure. Una tegola inopportuna, con Vian ancora fuori e Zambon che si è potuto allenare solo in minima parte con i nuovi compagni. A Reggio Calabria è stato Gallea a cantare e portare la croce nel ruolo di 5, situazione di emergenza neklla quale peraltro Stefano è stato bravissimo. La squadra, nel complesso, ha continuato nel percorso tracciato già a Roseto, con più dinamismo e una coralità di gioco davvero efficace, ben rappresentata nei suoi esiti dalle scelte di tiro: migliori in maniera evidente. Mentre in difesa l’elogio è collettivo, in attacco vanno sottolineate le prove di Laudoni e Genovese, sinergici, verrebbe da dire, nel martellamento della retina avversaria. Insomma una squadra che prende forma e sostanza, aggiustata da coach Friso. Al quale va un plauso particolare perché nel mese tondo tondo di permanenza a Rieti è intanto riuscito a creare un gruppo coeso e ad esaltare la duttilità dei giocatori a disposizione, tirando dritto senza lamentele per le assenze di varia natura e trasformando comunque “dentro” una squadra che cominciava ad essere un mistero da manuale. Il lavoro di Friso non è finito, ma la lunghessa del percorso per una volta è più di conforto che di spavento. C’è un’altra gara e un intero girone di ritorno per far funzionare al meglio un meccanismo che al momento sembra aver rimosso tutta la ruggine che lo aveva rallentato o addirittura bloccato. Certo, poi ci vuole sempre un po’ di buona sorte e da quel punto di vista Rieti è già da un bel po’ notevolmente a credito… Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 6 Gennaio 2011

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