THE DAY AFTER DI FRANCO MONTORRO

Basterebbe guardare le facce dei giocatori, anzi bisognerebbe fare solo quello e lasciar perdere quel tabellino che pure qualcuno cerca come Vangelo a fine partita e di questo magari ne riparleremo. Le facce, piene di sconforto, e mica nei momenti finali, nel classico ultimo quarto di rassegnazione. La sconfitta contro la Stella Azzurra rappresenta il punto più basso finora toccato da una formazione che evidentemente non ha ancora capito in che dimensione si trova, come gli invasori alieni in Indipendence Day, tecnicamente superiori ma umanamente (termine scelto non a caso) battibilissimi. Massimo Friso di più, alla prima uscita, non poteva fare. Ma che abbia molto da fare è indubbio e non solo da un punto di vista tecnico. Gli alibi, ammesso che in precedenza esistessero, sono finiti. Purtroppo non è ricominciato il feeling interrotto con a città e con i tifosi, ché perfino ormai rimpiangono mezze figure di un recente passato e questa è una sconfitta che non solo io avverto all’interno del club. Un TDA breve, non perché sia rimasto senza parole di fronte all’indegna prestazione di Anagni, ma perché in effetti c’è poco da dire: cambiate faccia, fate gruppo, rendetevi conto della realtà che vi riguarda e che vi circonda. Inutile precisare a chi mi sto rivolgendo. P.S. Qualcuno potrà meravigliarsi se chi si occupa di comunicazione per conto di un club usa toni che possono apparire aspri nei confronti di altri tesserati della stessa società. Nessuna contraddizione, un giornalista ha o dovrebbe avere come prima regola etica il rispetto della verità anche se interpretata dalla sua opinione. Altrimenti è solo tifoso e della razza peggiore. E se un giocatore dovesse domani dirmi che non condivide quanto ho scritto, lo ascolterei nel rispetto dei ruoli. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 9 Dicembre 2011

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