THE DAY AFTER DI FRANCO MONTORRO

Anticipato, di poche ore secondo la tradizione, questo TDA. Eccezione, magari per la sera del dì di festa. Agropoli veniva da quattro vittorie di fila e per tre quarti di gara il poker lo stava servendo a Rieti, ma di sconfitte. Poi, proprio nei minuti maledetti delle batoste con Agrigento e a Roseto, quelli sul declinare dell’incontro, è arrivata la reazione che è tornata a riempire di carburante il serbatoio Sebastiani. Due punti, quelli strappati in Campania, che valgono un pieno: non di esnutisiasmo, ma di ritrovata serenità sì. C’è molto fare per tutti e c’è molto da dare da parte di qualcuno. Ma almeno, nella festa della patrona, Santa Barbara, per la Rieti del basket non è giorno di mestizia. Anche se la santabarbara – tutto attaccato e minuscolo – della corazzata battente bandiera amarantoceleste in caso di ulteriore battuta d’arresto avrebbe potuto saltare per aria eccome. Neanche il tempo di godersela, questa vittoria che inaugura un mese si spera meno crudele del precedente e subito dietro l’angolo le trasferte ad Anagni e Pescara. Semplice dire che sarebbe bene proseguire nell’inversione di tendenza mostrata ad Agropoli, ma non sarà facile. E la classica lancia vorrei spezzarla prima di tutti per i giocatori, quelli più influenzabili – secondo le teorie comunamente diffuse – dal vantaggio o meno del fattore campo. Nel caso specifico, a loro contrario dalla gara con Agrigento in poi; costretti dunque a cinque trasferte consecutive e non è solo questione di terreno di gioco meglio conosciuto e nemmeno esclusivamente di tifo avverso, ma anche di spostamenti e viaggi a ripetizione. Buona la prima per Roberto Peron e terrà banco nelle prossime ore la questione relativa a quante altre partite farà da capoallenatore. Dovessi annusare l’aria, direi almeno altre due e quindi probabilmente tre: ad Anagni, Pescara e a Rieti contro Francavilla. Per ragioni pratiche e di cuore, ma con una chiarezza di intenti suoi e della società per una situazione che al momento è di facile interpretazione: Roberto non può fare l’allenatore a tempo pieno, senza nemmeno un vero assistente a cui affidare nel caso la metà del lavoro settimanale. Quindi, non è un auspicio il mio ma una facile previsione, a Rieti deve comunque arrivare un nuovo allenatore: capo o vice di Peron, l’importante è che la scelta sia rapida. Foto: Gianluca VANNICELLI/Agenzia PRIMO PIANO © 5 Dicembre 2011

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