OPERAZIONE GHOST HORSE

Pubblichiamo il comunicato stampa del Corpo Forestale dello Stato.

Si è conclusa in questi giorni l’operazione denominata “Ghost Horse” condotta dagli Agenti del Corpo Forestale dello Stato. Deferiti alla Procura della Repubblica due allevatori titolari di  altrettanti allevamenti. Elevate sanzioni amministrative per migliaia di Euro.

Gli Agenti del C.F.S.  in forza al Comando Stazione Forestale  di Antrodoco, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio nelle zone  montane in relazione al pascolo e  in attuazione delle norme di polizia veterinaria nel settore zootecnico, eseguivano una serie di accertamenti con particolare riferimento all’allevamento degli equidi, nei confronti degli allevamenti presenti nel territorio del Comune di Antrodoco, Borgovelino e Micigliano. Durante i controlli, che hanno coperto un periodo temporale di circa un anno, l’attività investigativa si concentra in particolare su due allevamenti in località “Rapelle” di Antrodoco,  in cui i titolari  dichiaravano di avere un certo quantitativo di cavalli appartenenti alla razza T.P.R. ( Tiro Pesante Rapido) per i quali percepivano degli aiuti Comunitari in ordine al mantenimento per razze in via di estinzione. Le indagini condotte dagli Agenti del Corpo Forestale dello Stato, portavano ad accertare che in realtà esistevano fisicamente soltanto pochi esemplari di cavalli, mentre i contributi venivano richiesti per un numero di animali nettamente superiore. Il tutto orbitava su un giro di false certificazioni per cui di fatto erano presenti i “passaporti” dei cavalli ma non i cavalli associati. I controlli sono stati estesi anche alla limitrofa Regione Abruzzo, ove, allevatori compiacenti fornivano un contributo alla truffa creando un movimento di equini in realtà non esistenti. Per i fatti citati sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Rieti  due allevatori ritenuti coinvolti nella  illecita attività,  ipotizzando i reati di falso in atto pubblico e frode nei confronti della Comunità Europea. Durante le attività di indagine, sono stati sequestrati tutti i registri di stalla e quelli di carico e scarico degli equidi. Ovviamente i finanziamenti richiesti dagli allevatori denunciati sono stati bloccati dalla Regione Lazio. Il movimento di “cavalli fantasma” avrebbe fruttato nel volgere di sette anni un introito di circa 200.000 euro. Nel corso delle attività sono state elevate sanzioni amministrative, per mancata identificazione dei equidi (ricordiamo che gli animali devono essere forniti di micro-cip per la loro identificazione) per un totale di circa 12.000 euro. I controlli in questo particolare settore sono  attualmente in corso da parte degli agenti del Corpo Forestale dello Stato. Foto ( archivio ) Corpo Forestale dello Stato © 11 Ottobre 2011

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