“La Fisioterapia de De Lellis mi ha ridato speranza: grazie! Vi racconto la mia storia”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore che vuole ringraziare un reparto del De Lellis. 

“Mi chiamo Marino Sebastiani con questa lettera voglio fare un ringraziamento a tutto il personale del reparto di fisioterapia dell’Ospedale San Camillo De Lellis di Rieti. La mia storia è iniziata due anni fa’ al Policlinico A. Gemelli di Roma Dove mi hanno impiantato uno stimolatore midollare per risolvere un dolore alla schiena e alla gamba, ma purtroppo per una complicanza post-operatoria il mondo mi cade addosso, una raccolta di pus mi comprime il midollo spinale e mi paralizza.

Inizia così un calvario lungo sei mesi, prima al Gemelli e poi alla tanto blasonata Fondazione Santa Lucia (istituto di riabilitazione), ma i risultati non erano quelli sperati, fino al punto che i medici delle fondazione mi comunicano che sarei stato dimesso ,e che i risultati che avevo ottenuto erano il massimo che potevo raggiungere quindi… arrivederci e grazie. Tornato a Rieti, deluso e amareggiato inizio un nuovo percorso riabilitativo. È qui che inizia la svolta, alternando sedute di fisioterapia in ospedale e ginnastica in piscina i risultati non tardano ad arrivare, tutto grazie alla squadra del reparto di fisioterapia di Rieti che è riuscita a coniugare alta professionalità e umanità, con l’unico obiettivo, il benessere della persona.

Ringrazio con tutto il cuore le dottoresse D’Angeli e Cola i coordinatori Angelo e Francesca l’infermiera Roberta e le fisioterapiste Chiara, Sara e Antonella. Ma un grazie particolare va a alla terapista Donatella Marchetti, il mio angelo custode che grazie alla sua professionalità e umanità mi ha aiutato a superare momenti difficili. Si parla sempre di malasanità e di tagli e chiusure , ma questa volta è giusto parlare di eccellenze come il reparto di fisioterapia ,fatto da persone che amano il proprio lavoro e lo fanno in modo egregio. La strada che dovrò percorrere è ancora lunga e dura ma grazie a questo gruppo ho ritrovato la forza e la speranza di andare avanti, cosa che avevo perso e che mi avevano fatto perdere in altri ospedali blasonati”.

Foto: RietiLife ©

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